E’ sul piede di guerra il Comitato Val Menotre, dopo che l’onorevole umbro di Forza Italia, Pietro Laffranco, ha reso noto che il Governo – in risposta ad una sua interrogazione urgente – ha definitivamente stralciato il progetto dello svincolo di Scopoli dalle opere infrastrutturali Umbria – Marche.
La risposta, fornita in commissione dal Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Umbero Del Basso De Caro a Laffranco, non lascia margini di manovra: ‘non è contemplato dallo scorso primo dicembre’.
E così, dopo la netta presa di posizione del sindaco Nando Mismetti, che attraverso una nota stampa ha attaccato il Governo, chiamando in causa Regione dell’Umbria, Anas, Quadrilatero e ringraziando lo stesso parlamentare forzista Laffranco, ecco che sulla vicenda interviene Alessio Fiacco, portavoce dell’agguerito Comitato Val Menotre.
“Il sindaco Mismetti aveva ufficialmente dichiarato alla stampa che c’erano ancora speranze, che la battaglia non era persa, che c’erano ancora margini di manovra, ed esprimeva fiducia – dichiara Fiacco – e questo la ha detto a fine gennaio. Lo ha detto dopo due mesi che lo svincolo di Scopoli era stato già di fatto stralciato – incalza – allora ci chiediamo, che cosa stanno a fare i deputati ed i senatori umbri in Parlameno? Tra l’altro, rassicurazioni erano giunte anche dalla Vicepresidente della Camera dei Deputati, che è di Foligno e del Partito Democratico. Come mai il Comune di Foligno e la Regione dell’Umbria non sapevano una cosa del genere – rileva Alessio Fiacco – o l’hanno tenuto nascosto, e sarebbe grave, o non se ne accorti, e forse è pure peggio. Noi intanto ringraziamo l’onorevole Pietro Laffranco, come ha già fatto il sindaco, ma qui le cose non ci tornano. Mismetti e la presidente Marini erano in prima fila per l’inaugurazione della Val di Chienti, se ne sono presi i meriti insieme a Renzi ed al ministro Del Rio – ricorda – ed ora invece gettano su di loro tutte le colpe per la bocciatura dello svincolo di Scopoli. Così è troppo facile, e se il sindaco si sente preso in giro dallo scaricabarile, figuriamoci noi. Durante una delle ultime proteste, il sindaco ci aveva promesso che in caso di cancellazione del progetto sarebbe sceso in strada con noi – fa sapere Fiacco – ebbene noi siamo pronti, così come siamo pronti a sederci subito intorno ad un tavolo per riprende da zero tutto l’iter, come chiaramente dicono da Roma. Noi – conclude – non intendiamo mollare, ma questa volta non ci fideremo più di nessuno”.