Cronaca

Svincolo di Scopoli, c’è una seconda possibilità

Lo Svincolo di Scopoli si farà? Secondo il Governo nazionale non è più una priorità nel sistema viario tra Umbria e Marche, ma la Regione dell’Umbria non ha intenzione di non mollare la presa, e lo scorso 21 febbraio ha inviato una nuova lettera per sollecitare risposte al dirigente generale del Ministero delle Infrastrutture.

Preso atto della bocciatura, ora si cerca di far rientrare l’opera tra quelle strategiche da inserire nel pacchetto di interventi del post terremoto in centro Italia. Queste, sostanzialmente, le principali novità emerse questa mattina in consiglio regionale dalle risposte che l’assessore regionale alle Infrastrutture Chianella, e la stessa presidente Marini hanno dato all’interrogazione urgente presentata dal capogruppo di Forza Italia Raffele Nevi, che si è dichiarato del tutto insoddisfatto tanto da aggiungere: ‘Mi sembra di sognare, il tempo sembra essersi fermato al novembre 2015 quando in quest’aula facemmo lo stesso dibattito”.

A mettere una pietra tombale sull’attuale progetto è stato il Cipe, che nell’apposita riunione dello scorso primo dicembre lo ha stralciato: scelta, tra l’altro, di cui erano rimasti all’oscuro sia la Regione dell’Umbria che il Comune di Foligno, nonostante i rispettivi consigli, con decisioni all’unanimità, avessero impegnato e la presidente Catiuscia Marini e il sindaco Nando Mismetti a fare di tutto, affinchè questo venisse impedito.

A riportare tutti coi piedi per terra, l’onorevole umbro di Forza Italia Pietro Laffranco, che grazie ad un’interrogazione urgente al ministero competente, ha scoperto una dura quanto scomoda verità. E pensare che sino a fine gennaio il primo cittadino folignate parlava ancora di buone possibilità di realizzazione dell’opera. Ad ogni modo, condizione necessaria anche per il riavvo daccapo dell’intero iter tecnico-burocratico, è la rimozione del vincolo posto dal Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che in base alle indicazioni della Sovrintendenza umbra aveva considerato il semiscolo troppo impattante.

“Finchè resta il veto resta impossibile andare avanti – ha ribadito l’assessore Chianella – ma abbiamo già puntato il dito sul fatto che essendoci una quattro corsie nel bel mezzo della vallata, è anomalo parlare di vincoli ambientali, anzi risulta fondamentale in caso di calamità e di pronto soccorso”. “Anche due anni fa dicemmo di fare in modo che il Mibact togliesse il vincolo ed entro un anno sarebbe dovuta ripartire la realizzazione dell’opera – ha ribattuto il forzista Raffaele Nevi – è tempo di operare, non dovete scomodare il Papa, ma semplicemente parlare con il ministro Franceschini che è del vostro partito e che la presidente vede spesso alle direzioni del Pd”. Su questo passaggio, durissima la risposta stizzita della Marini.

Ad assistere alla seduta, il consigliere provinciale di Forza Italia Riccardo Meloni, il capogruppo consiliare del Partito Democratico di Foligno Seriana Mariani ed il capogruppo consiliare del Movimento per Foligno Lorenzo Schiarea.

Presente anche il Comitato Val Menotre, con il portavoce Alessio Fiacco che si è dichiarato insoddisfatto delle risposte, ma pronto a continuare la battaglia per non perdere questa seconda possibilità.