Categorie: Cronaca Foligno

Svincolo di Scopoli, il caso approda sui banchi del Governo / Vertice con la Regione a Palazzo Donini

Claudio Bianchini

La protesta degli abitanti della Val Menotre comincia a segnare qualche primo, importante successo, la questione approderà sia a Palazzo Chigi a Roma che a Palazzo Donini a Perugia. Le istituzioni si muovono ed i politici sembrano aver recepito il messaggio gridato dalla gente della montagna folignate.

Vertice in Regione – Il promo passo lo farà la Regione dell'Umbria, che annuncia per giovedì 7 novembre, la convocazione di una riunione per fare il punto della situazione relativo allo svincolo di Scopolo lungo la costruenda Foligno – Civitanova Marche, dopo la bocciatura da parte del ministero dei beni culturali e ambientali.

Verifiche al Ministero – Soddisfatto per l'impegno, il sindaco Nando Mismetti, che annuncia anche la partecipazione dei vertici della società Quadrilatero. Secondo quanto appreso inoltre, anche oggi e domani si svolgeranno incontri tecnici al ministero per verificare la situazione.

Interpellanza parlamentare – 'Facendo seguito all’impegno che personalmente mi sono presa nel corso della manifestazione di Scopoli – fa sapere la vicepresidente della Camera dei Deputati Marina Sereni – ho presentato un’interpellanza urgente al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e al Ministro per i Beni e le Attività Culturali per sapere se il Governo è in grado di spiegare quali siano i motivi che sembrano oggi ostacolare la realizzazione dello svincolo di Scopoli'.

Appelo di 35 onorevoli – L'onorevole Sereni, parlamentare umbra del Pd insieme a ai deputai umbri Ascani, Giulietti e Verini (Pd), Laffranco (Pdl) e Galgano (Sc) ha raccolto un totale di 35 firme di parlamentari anche di altre regioni per presentare un’interpellanza urgente, che verrà trattata nel mese di novembre, e per la quale sono necessari almeno trenta firmatari.

'Rimuovere il veto' – Chiediamo al Governo – aggiunge Sereni – se, anche alla luce dell’impegno assunto dalla Regione di convocare immediatamente tutti i soggetti interessati per trovare una soluzione, intenda costruire le condizioni per un esito sostenibile dal punto di vista ambientale ma che al tempo stesso corrisponda alle esigenze rappresentate dalle popolazioni del territorio e dalle amministrazioni locali. In particolare al Ministero per i Beni e le Attività Culturali chiediamo se sia disponibile, alla luce di eventuali modifiche del progetto, a rivedere il parere negativo espresso in data 18 dicembre 2012.

Allarme sicurezza – 'Se lo svincolo non dovesse realizzarsi – scrive la Sereni – questi territori sarebbero condannati ad un totale isolamento e, dopo aver subito gli enormi disagi legati alla realizzazione della nuova infrastruttura, rischierebbero di non poterne neanche usufruire. Inoltre, come più volte sottolineato dai sindaci della zona e dalla Regione, lo svincolo in questione è necessario anche per motivi di sicurezza perché la sua mancata realizzazione significherebbe avere diciotto chilometri di viadotti e gallerie senza la possibilità di un ingresso intermedio, con ovvie ripercussioni anche sulla tempestività dei mezzi di soccorso, qualora se ne presentasse lanecessità'.