“Il Superbonus 110% dovrebbe consentire, almeno nelle intenzioni, di dare una consistente spinta anche alla nostra sofferente economia regionale. Oggi, purtroppo, siamo però qui a sollevare le nostre forti perplessità”.
Dopo l’ultima riunione del Consiglio direttivo, il presidente del Collegio dei geometri di Perugia Enzo Tonzani (nella foto) ha voluto rendere pubbliche le preoccupazioni della categoria sul raggiungimento degli obiettivi del Superbonus 110% e spiegarne le ragioni:
“Innanzitutto, mentre tantissimi sono gli edifici in cui si potrebbe operare, solo poche imprese sono rimaste attive dopo la moria dovuta alla grande crisi economica degli ultimi anni. Ma il problema vero e che più ci preme risolvere sono i lunghissimi tempi di attesa per ricevere dagli uffici comunali la documentazione necessaria. In molti casi, soltanto dopo tre, quattro o anche cinque mesi di attesa i professionisti possono disporre dei documenti indispensabili per decidere se sarà possibile o meno ottenere le agevolazioni. La data di scadenza del Superbonus (31 dicembre 2022) risulta, quindi, troppo ravvicinata per consentire una progettazione accurata, la scelta della ditta, l’esecuzione delle opere e la rendicontazione”.
“Con il massimo rispetto per tutti coloro che, in questo momento, sono colpiti dal covid, assistono malati e lottano per sconfiggere il virus – ha sottolineato Tonzani –, devo comunque segnalare il grande disagio che incontriamo durante lo svolgimento del nostro lavoro nel momento in cui ci dobbiamo rapportare con gran parte delle amministrazioni comunali umbre. Stiamo pagando anni di inerzia innovativa in molti settori della pubblica amministrazione, la quale non ha saputo stare al passo con i processi di ammodernamento digitale.
Non colpevolizziamo nessuno degli attuali amministratori che, comunque, stanno cercando in tutti i modi di porre rimedio a questo ritardo. A questo contesto, si somma però l’assoluta mancanza di lungimiranza del legislatore che ha fissato tempi esecutivi impossibili da gestire e rispettare, forse dimenticando la situazione dei Comuni e che in Italia siamo da mesi ‘paralizzati’ o quasi dalla crisi sanitaria”.
“Il lavoro agile – ha spiegato il presidente dei geometri perugini – male si coniuga con gli archivi cartacei e con la necessità di confronto diretto tra tecnici e funzionari pubblici per la giusta applicazione di normative che spesso lasciano spazio alle più diverse interpretazioni. Nel rigoroso rispetto delle norme per il contenimento pandemico, dobbiamo adoperarci per consentire a tutti di svolgere il proprio lavoro in sicurezza, ma in tempi ragionevoli. Non possiamo più attendere mesi per avere una risposta dagli uffici pubblici”.
Nei prossimi giorni la Rete delle professioni tecniche dell’Umbria indirà una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione ‘accesso atti’; sulle molteplici interpretazioni del Testo unico governo del territorio; sulla “difficoltà di dialogo (che in questi giorni giustifichiamo pienamente) con la Regione Umbria e, in modo particolare, con la presidente Tesei che i professionisti della area tecnica di Perugia e Terni ancora non conoscono in modo diretto”.