Azione, con il gruppo dirigente guidato da Giacomo Leonelli, non partecipa all’incontro del centrosinistra umbro di oggi, giovedì. “Azione sta già lavorando in Umbria ad un progetto politico pragmatico, antisovranista, fondato su una prospettiva che metta al centro temi e contenuti per il territorio e per le città che saranno chiamate al voto nel prossimo autunno” è la spiegazione del gruppo umbro del partito di Calenda.
Che aggiunge: “Pur rimarcando dunque la non pregiudizialità a confronti locali con tutte le forze politiche e civiche regionali, il coordinamento ha valutato non opportuno partecipare a tale riunione di coalizione. Ad oggi Azione non può necessariamente farne parte, stante l’assenza di un preliminare confronto, su base regionale, di temi e contenuti”.
Intanto in vista dell’Assemblea di domenica il segretario regionale del Pd, Tommaso Bori, rivolge alle minoranze del suo partito un appello per un partito “spazio di tutti, non luogo di pochi. Facciamo vincere l’intelligenza collettiva col confronto e nella pluralità”.
Un’assemblea a cui sono stati invitati tutti i candidati delle liste al congresso. Bori auspica un Pd “spazio aperto e plurale, in cui una collettività vitale al suo interno e proiettata verso l’esterno si riconosca nel confronto e nella partecipazione”.
È questa l’ambizione del segretario Bori, che lancia alla comunità dem un appello a inaugurare “insieme” una stagione nuova, fatta di dialogo e di impegno comune.
In una lettera ai candidati di tutte le liste al congresso, Bori cita Rodari per richiamare la necessità che il Pd torni a essere sintesi, incontro, espressione politica. “’Il cielo è di tutti gli occhi, di ogni occhio è il cielo intero’: il cielo è di tutti, così come lo è il suolo che calpestiamo ogni giorno e i luoghi, fisici e simbolici, che siamo chiamati ad occupare e di cui dobbiamo prenderci cura. Il Partito Democratico è e deve tornare ad essere ciò che in questi anni non è stato, il luogo di incontro, sintesi, partecipazione ed espressione politica”.
“Dopo questo congresso – scrive Bori – è sempre più ferma la convinzione che il metodo partecipativo paghi, nei modi e nei contenuti. L’obiettivo è quello di fare vincere l’intelligenza collettiva, il confronto e la pluralità delle posizioni e dei valori, partendo dall’assunto comune, e condiviso, che non esiste confronto senza volontà, e che la sintesi è raggiungibile solo impiegando tutte le energie e le proposte che solo una realtà ben strutturata e coesa può raccogliere e consolidare”.
“La necessità di dialogo al nostro interno prosegue Bori – si lega ad altre interazioni positive che dovranno essere sviluppate, come quelle tra centro e periferia, tra corpi sociali, di rappresentanza e intermedi e, non ultimo, tra i cittadini, soprattutto tra coloro che avvertono una distanza sempre maggiore della politica e, in maniera particolare, del nostro partito, dalla sfera della loro quotidianità, dai loro interessi, da ciò che ritengono importante e vitale per la loro esistenza e per la loro soddisfazione e realizzazione”.
I temi al centro del dibattito, per Bori, sono quelli del lavoro, dei diritti sociali e civili, della sostenibilità e dell’ambiente. La lotta alla diseguaglianza comincia da qui, dalle diseguaglianze sui territori, di genere e nelle opportunità di partenza.
L’Assemblea regionale di domenica – appuntamento su Zoom alle 15.15 – sarà un primo fondamentale passaggio “per voltare pagina e capire come portare avanti un pensiero comune” e proprio per questo sono stati invitati a partecipare tutti coloro che si erano candidati al congresso. Un invito che negli intenti vuole rappresentare la piena volontà di praticare un percorso comune verso un Pd “progressista nei valori, riformista nel metodo e radicale nei comportamenti e nei contenuti”.