E’ derby a destra sulle nuove regole per l’assegnazione delle case popolari in Umbria. All’annuncio della conferenza stampa con la quale Fratelli d’Italia avrebbe illustrato la propria proposta, la Lega, con il capogruppo Pastorelli e la vice presidente Fioroni ha giocato d’anticipo, illustrando i nuovi criteri proposti, che premiano che risiede da più tempo in umbria e che non ha precedenti penali.
Che poi sono i cardini anche della proposta di Fratelli d’Italia, presentata dal coordinatore regionale Franco Zaffini, insieme all’altro parlamentare, Emanuele Prisco, e dai propri rappresentanti in Regione, la capogruppo Eleonora Pace ed il presidente dell’Assemblea, Marco Squarta. Perché quest’ultimo, come aveva preannunciato subito dopo il proprio insediamento, non rinuncia anche al suo ruolo politico.
La proposta di Fratelli d’Italia per modificare la legge regionale ‘23/2003’ sull’edilizia residenziale pubblica si basa su sette punti, con i quali si chiede di inserire criteri di residenza in Umbria per l’ottenimento degli alloggi e parametri meritocratici per il loro mantenimento, anche attraverso una ‘Carta a punti’.
Nuovi criteri di assegnazione, ma anche controlli più serrati per verificare il mantenimento nel tempo dei requisiti. In particolare, che i beneficiari non abbiano commesso reati gravi o non possiedano altri immobili, “in Italia o all’estero”.
La proposta di FdI muove anche da quanto fatto nei Comuni di Perugia e Foligno, guidati dal centrodestra. “Non è una proposta contro qualcuno – ha chiarito Squarta – ma per dare risposte ai cittadini più fragili, colpendo coloro che non rispettano le regole e le leggi, sia che si tratti di italiani che di stranieri“.
Il derby politico
Due proposte, dunque, nella sostanza conciliabili, perché muovono dagli stessi principi. Sia la Lega sia FdI, però, devono marcare il territorio. Specie in questo momento di prime fibrillazioni all’interno della maggioranza. Che hanno costretto la governatrice Tesei ad incontrare le rappresentanze dei partiti di maggioranza, fissando un metodo che prevede breafing mensili nei quali sarà concordata l’azione di governo.
La Lega ha mostrato insofferenza per alcune invasioni sul tema sanità; FdI lamenta ancora la scarsa rappresentatività nell’esecutivo, dove siede con un semi-tecnico come Michele Fioroni, fortemente voluto dalla presidente Tesei.