Sulla riformulazione delle agevolazione Tari (la tassa sui rifiuti) avviata a Foligno è scontro tra l’amministrazione comunale e la Cgil.
Per l’amministrazione comunale, infatti, la previsione di tre scaglioni basati sull’Isee introdurrà un sistema più equo e consentirà di raddoppiare i beneficiari delle agevolazioni.
Tari, così a Foligno cambiano le agevolazioni
Non la pensa così la Cgil, per la quale con il nuovo regime, che prevede l’abolizione dell’esenzione totale, si costringeranno a pagare le 700 famiglie folignati più povere.
A puntare l’indice contro il nuovo sistema è Mario Bravi dello Spi Cgil: “I 150mila euro stanziati dalla precedente Giunta (sulla base anche di un accordo sottoscritto insieme ai sindacati confederali) – ricorda – vengono redistribuiti su una fascia più ampia di redditi nella logica devastante della ‘flat tax’, che è quella di ‘fare parti uguali tra diseguali’ – dice citando don Milani -. Il tutto viene addirittura presentato come una misura che riduce le tasse. È vero esattamente il contrario: si fanno invece pagare più tasse a chi ha di meno e per di più con effetto retroattivo visto che il tutto riguarda l’anno in corso, il 2019, con effetti pesantissimi e inaccettabili, visto che nessuna delle 700 famiglie esenti ha (logicamente) pagato l’acconto“.
Bravi lamenta il fatto che la nuova tabella predisposta dalla Giunta di Foligno non sia stata assolutamente oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, nonostante l’impegno che il sindaco di Foligno si era preso nell’ottobre scorso incontrando i rappresentanti dei sindacati pensionati.
Lo Spi Cgil invita la Giunta “a ricucire il grave strappo democratico che si è determinato“, annunciando in caso contrario nel caso “le necessarie iniziative di lotta e di mobilitazione“.