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Sulla tortora l’Umbria attende il Ministero, Puletti: “Gli strumenti per non vanificare la preapertura ci sono”

All’Umbria che, insieme alle altre Regioni italiane, attende un’indicazione uniforme sul prelievo della tortora selvatica dopo le sollecitazioni della Commissione europea per lo stop, la Lega, con il consigliere Manuela Puletti, chiede di seguire l’esempio Marche, che ha già dato il via libera anche a questa specie nelle sue cinque giornate di preapertura inserite in Calendario venatorio.

Questo il senso dell’interrogazione presentata da Puletti. Alla quale l’assessore Morroni ha risposto ricordando i vari passaggi sul “caso tortora selvatica”, fino appunto alla richiesta delle Regioni avanzata il 27 maggio al Ministero dell’Ambiente per avere un’interpretazione unitaria su cosa fare.

Rispetto al Calendario venatorio umbro, poi, ha aggiunto Morroni, Ispra nel suo parere obbligatorio ma non vincolante ha posto dei rilievi, nonostante il parere favorevole del Comitato tecnico faunistico. Ispra che, come ha ricordato Puletti, sta facendo “melina” anche a proposito delle piccole quantità per le specie in deroga.

“L’assessore – il commento di Manuela Puletti al termine della seduta – si è limitato a comunicare in Aula che le Regioni attendono un’indicazione univoca da parte del Ministero dell’Ambiente rispetto agli inviti dell’Europa in merito alla caccia alla tortora selvatica in preapertura. Mi sarebbe piaciuto sapere le intenzioni future dell’Umbria, visto anche che le vicine Marche si sono mosse a prescindere, inserendo anche la tortora selvatica tra le specie cacciabili nelle cinque giornate di preapertura. Gli strumenti politici e normativi per andare incontro alle richieste delle associazioni venatorie ci sono, occorre utilizzarli”.

“Ho ricordato all’assessore – prosegue Puletti – che al momento lo stop al prelievo della tortora selvatica rappresenterebbe l’annullamento della preapertura in Umbria, visto che non sono state inserite altre specie come richiesto dalla Lega affinché questa giornata tanto attesa dai cacciatori fosse resa dignitosa. Anche perché l’Ispra, contravvenendo alla sentenza del Consiglio di Stato, non ha comunicato le piccole quantità per le specie in deroga richieste. Questione posta al ministro anche dall’on. Bruzzone della Lega. Spero che l’Umbria continui una battaglia di buonsenso posta dalla Lega alla luce delle istanze manifestate anche con una lettera dalle associazioni venatorie, aggiungendo anche altre specie cacciabili. Ripeto, in attesa che l’Europa auspicabilmente cambi e riveda anche la sua impostazione rispetto alla caccia, gli strumenti comunque ci sono per venire incontro alle richieste dei cacciatori, anche a fronte di quello che, nel caso della tortora, è un invito”.