Sui muri di casa reperti romani rubati, denunciata una 60enne di Norcia - Tuttoggi.info

Sui muri di casa reperti romani rubati, denunciata una 60enne di Norcia

Redazione

Sui muri di casa reperti romani rubati, denunciata una 60enne di Norcia

I frammenti risalgono al II-III secolo DC ed erano stati trafugati dalle catacombe di San Callisto / L’operazione dei Carabinieri
Mer, 25/02/2015 - 13:53

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I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, a seguito di una segnalazione della Soprintendenza Archeologica dell’Umbria, a partire da dicembre del 2014 hanno avviato un’indagine che ha consentito di recuperare undici frammenti di rilievi architettonici di epoca romana che erano stati cementati a scopo ornamentale nelle pareti interne ed esterne di un’abitazione privata nel comune di Norcia. Una prima analisi dei reperti, eseguita dai Funzionari della Soprintendenza di Perugia, ha consentito sin da subito di ritenerli di particolare interesse storico e artistico essendo provenienti da strutture archeologiche di tipo monumentale del II–III Sec d.C, tanto da avviare le procedure di dichiarazione d’interesse culturale delle stesse.

I successivi accertamenti eseguiti dai Carabinieri del TPC attraverso la consultazione della Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti (database nel quale sono inserite tutte le informazioni descrittive e fotografiche relative ai beni culturali da ricercare in Italia e all’estero), hanno permesso di accertare che tutti i reperti archeologici individuati a Norcia erano il provento di un furto consumato il 1 maggio del 2003 all’interno dalle Catacombe di San Callisto di Roma, parti di un sarcofago frammentario con scene di caccia di eccezionale pregio, inseriti come beni da ricercare anche sul Bollettino delle Ricerche n. 25, pubblicazione ove vengono inserite le più importanti opere d’arte rubate.

Le citate Catacombe, sorte verso fine del II secolo, dove trovarono sepoltura più di cinquanta martiri e sedici Pontefici, fanno parte di un importante complesso cimiteriale che occupa quindici ettari e raggiungono una lunghezza di quasi venti chilometri. Il sarcofago risalente al III Secolo d.C, è collocato in prossimità di quella che è ritenuta la Basilica di Papa Damaso, tratto di galleria non accessibile al pubblico sita in prossimità di Via Appia Antica.

A confermare ai militari del TPC la provenienza dei frammenti recuperati sono stati i funzionari della Pontificia Commissione di Archeologia di Roma, competente sulla base dei Patti Lateranensi per la custodia e la tutela delle catacombe Cristiane, che nel 2003 denunciarono il furto ai Carabinieri della Stazione di Roma San Sebastiano che all’epoca diramarono le ricerche dei rilievi architettonici rubati.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, avuta contezza della provenienza dei frammenti, ha autorizzato la Pontificia Commissione ad eseguire la rimozione degli undici reperti che alla fine dicembre, alla presenza dei Carabinieri del Nucleo di Firenze, della Tenenza di Norcia e dei funzionari della Soprintendenza Archeologica dell’Umbria hanno smurato le sculture dalle pareti della villa di Norcia per consentirne il successivo sequestro. La proprietaria dell’immobile, una donna romana sessantenne, è stata indagata per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato e per violazioni in materia di ricerche archeologiche.

I reperti, dissequestrati dall’A.G., sono stati riconsegnati ai funzionari della Pontificia Commissione Archeologica in occasione della conferenza stampa che si è tenuta stamattina a Perugia presso la Sala Conferenze del Comando Legione Carabinieri Umbria.

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