Nuova mossa della Regione Umbria a tutela di salute pubblica e ambiente: nella mattinata di lunedì 19 maggio è stata posizionata nel cuore del lago Trasimeno un’isola galleggiante – “Isola B” -, struttura progettata per la cattura selettiva dei chironomidi, insetti che durante l’estate creano disagio per residenti, turisti e attività ricettive.
L’intervento si inserisce nella programmazione regionale One Health, che considera la salute umana strettamente connessa ad ambiente ed ecosistemi. Il progetto è finanziato dal Piano Nazionale per gli investimenti Complementari (Pnc) – Programma “Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima” – e si collega al più ampio Sistema Regionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici, istituito dalla Regione con dgr 1067/2023.
Fondamentale il contributo del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Umbria 1, che ha coordinato le fasi operative del progetto, dalla progettazione tecnica alla pianificazione dell’intervento. Nello specifico il progetto è stato ideato e redatto da Alessandro Maria Di Giulio, responsabile dell’attività di disinfestazione della Usl Umbria 1 e del procedimento per la fase di esecuzione dell’isola, insieme a Igino Fusco Moffa, direttore del servizio Igiene e Sanità Pubblica Usl Umbria 1 e responsabile del processo complessivo.
La nuova isola è dotata di un sistema tecnologico avanzato per monitoraggio e cattura dei chironomidi direttamente in acqua, riducendo l’impatto sulle zone costiere e turistiche. Funziona in modo autonomo grazie ad un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo, garantendo sostenibilità ambientale e operatività costante.
I principali vantaggi dell’intervento: alta selettività nella cattura (quasi esclusivamente chironomidi); efficacia nella fase iniziale di sfarfallamento degli insetti; contenimento preventivo nelle aree a maggiore densità turistica; energia pulita e zero emissioni.
Durante l’estate saranno effettuati controlli periodici per verificarne l’efficacia e assicurare la continuità dell’azione. Il progetto rappresenta un esempio concreto di innovazione ambientale applicata alla salute pubblica, in risposta agli effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi lacustri e sull’equilibrio tra natura e comunità. In questo contesto, un ruolo importante è stato svolto anche dall’Unione dei Comuni del Trasimeno che ha collaborato per le autorizzazioni e le concessioni per la messa a dimora dell’isola all’interno del lago Trasimeno.