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Sul caso della “postina infedele” i clienti di Verchiano e Colfiorito, derubati, subiscono anche la beffa

Claudio Bianchini

Torna alla ribalta la vicenda della cosiddetta “postina infedele” che – approfittando della fiducia di famiglie e anziani della montagna folignate – derubò i risparmi depositati presso gli uffici postali di Verchiano e Colfiorito. Una storia che fece discutere a livello nazionale.

Ora tora alla carica il presidente della Federconsumatori, Alessandro Petruzzi, che in una nota riprende la decisione recentemente assunta dalla Corte dei Conti, secondo la quale l'ex dipendente di Poste Italiane dovrà restituire all'azienda circa 60mila euro. “Se da un lato questo fa ancora sperare nella giustizia – chiosa Petruzzi – dall'altro rende ancor più indignati ed arrabbiati i truffati, considerando che con una pena patteggiata si soli 6 mesi e 400 euro di multa, la dipendente che ha svuotato i loro libretti chiude la disavventura”. La Federconsumatori chiede e si chiede: “che ne sarà delle decine di cittadini – alcuni dei quali in età avanzata – che si sono visti prosciugare i libretti postali, senza nessun euro di rimborso e nessuna risposta formale da parte di Poste Italiane”.

La Federconsumatori Provinciale Perugia denuncia l’inspiegabile atteggiamento dell’azienda che continua a non rispondere alle raccomandate inviate dai cittadini per avere indietro i loro soldi. In diversi casi il ritardo di Poste Italiane sta causando gravi danni – o direttamente ai titolari di libretti o loro parenti – che necessitavano e necessitano di quei soldi per le loro attività. “Perché nessun parlamentare si è attivato o si attiva per tutelare la comunità di Verchiano/Colfiorito – aggiunge Petruzzi – derubata dei propri risparmi da un’azienda che tra appartiene al Governo” ?

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