Il consiglio comunale di Spoleto ha approvato la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle per installare sul Ponte delle Torri una serie di cartelli con una linea telefonica di ascolto che offra sostegno psicologico a coloro che hanno in mente di porre fine alla propria vita. Il tema dei suicidi dal monumento simbolo della città del Festival ha occupato gran parte della seduta di ieri sera, durante il quale i consiglieri hanno osservato un minuto di silenzio in ricordo della giovanissima che pochi giorni fa ha deciso di togliersi la vita lasciando sotto choc l’intera città.
Proposta non nuova – Dopo aver votato all’unanimità la proposta del capogruppo Pd Marco Trippetti di invertire l’ordine del giorno, il consesso si è ritrovato a dover discutere come primo punto proprio la mozione dei grillini. Una proposta avanzata già nel giugno scorso che, sebbene avesse trovato ampio spazio nelle pagine di cronaca locali, non fu mai presa seriamente in considerazione dalle istituzioni.
Mozione approvata – Almeno fino a ieri sera, quando la mozione è stata approvata con 26 voti favorevoli ed un solo astenuto. L’idea di affidare questo servizio ad un’associazione con psicologi e personale competente, i cui recapiti telefonici troverebbero appunto spazio nei cartelli informativi, non pretende di essere un deterrente sicuro. Solo di concedere un’alternativa a chiunque abbia in mente di porre fine alle sue sofferenze gettandosi dal ponte. E’ stato lo stesso capogruppo dell’M5S Davide Placidi a sottolinearlo in aula: “Se grazie al servizio di ascolto riuscissimo a dissuadere anche una sola persone a compiere l’estremo gesto potremmo dire di avere avuto successo”.
Dialogo con soprintendenza – Un’apertura a questo tipo di soluzione è arrivata anche dal sindaco Benedetti, il quale ha annunciato di aver già dato mandato alla direzione comunale competente in materia di avviare un dialogo con la soprintendenza per capire in quali punti strategici piazzare i cartelli. Anche per il primo cittadino la soluzione difficilmente sarà risolutiva, ma allo stesso modo non lo sarebbe chiudere il ponte ai pedoni.
Altre misure – Di questa e di altre proposte che ciclicamente tornano agli onori delle cronache ogni qual volta c’è da fare i conti con una disgrazia, il massimo consesso cittadino ha discusso ieri per quasi due ore. Dall’installazione di reti protettive che impedirebbero di raggiungere il suolo alla sorveglianza continua del camminamento da parte di volontari o della Polizia Municipale. Nessuna di queste soluzioni però, convince del tutto. (Jac. Bru.)
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