di Carlo Ceraso
Lo ha annientato la burocrazia e la crisi economica che, giorno dopo giorno, può snervare chiunque. Specie chi ha sempre assolto al proprio dovere, chi non è disposto a barattare la propria dignità. Per nessuna questione al mondo. Era così Rolando M., il noto antiquario di Spoleto che ieri mattina ha messo fine alla propria esistenza lanciandosi dal Ponte delle Torri.
Lucido nel non mostrare le proprie preoccupazioni ai suoi familiari come ai suoi amici più cari. Per tutti continuava ad avere un sorriso, una battuta, ad inventare iniziative per trascorrere qualche ora insieme. Come ieri l’altro quando, raccolti dei funghi sanguinosi, aveva organizzato la tradizionale cena infrasettimanale con alcuni colleghi di piazza del Mercato.
Nulla poteva far pensare al peggio. Ancora ieri mattina, insieme all’amico Toni, stava tranquillamente consumando un caffè. Quando è arrivata una telefonata.
Dall’altra parte del telefono l’impiegato di una banca che sollecitava il commerciante a saldare subito una scandenza. Forse, forse, è stata questa ad innescare in lui la drammatica decisione. Rolando non aveva problemi particolari, se non quelli che in questi periodi interessano molti. La sua situazione patrimoniale era solida, giurano gli amici, solo qualche problema di liquidità per far fronte alle spese ordinarie. Tanto è vero che la stessa banca, di cui era cliente da più di 20 anni, aveva dato il via libera ad un finanziamento di poche decine di migliaia di euro a garanzia del quale l’imprenditore aveva messo una delle sue proprietà. Di quei soldi aveva bisogno per finanziare l’attività che da sempre svolgeva con passione e professionalità.
Una necessità che era scaturita anche a causa di un paio di mancati pagamenti che l’antiquario aveva subito ma che, non senza fatica, era riuscito a fronteggiare. Passano le settimane, i mesi, ma l’atto per concludere il finanziamento non arriva; rinviato di settimana in settimana, nonostante la pratica avesse ricevuto tutti i pareri favorevoli. Così assicurano gli amici più stretti.
Peccato però che una filiale della stessa banca – quella che lo ha chiamato dandogli appuntamento per le 10 di ieri mattina – non poteva aspettare un solo minuto in più per una scadenza di poche centinaia di euro.
Ma a quell’appuntamento l’antiquario non si è presentato. Probabilmente a quell’ora aveva già messo in atto il suo ultimo gesto.
L’allarme per la sua scomparsa lo hanno lanciato i familiari solo all’ora di pranzo e solo agli amici e colleghi di Piazza del mercato. Tutti si sono messi a cercarlo. Rolando amava molto passeggiare e il timore era che potesse essersi sentito male.
Intanto la moglie, informata della telefonata che aveva ricevuto in mattinata, si era recata in banca a saldare quel poco, vil denaro che era stato sollecitato al marito. Non sapeva che lui se ne era andato per sempre.
Solo intorno alle 16 sono stati avvertiti i carabinieri di Spoleto che hanno dato il via alle ricerche. Poco prima delle 19 il ritrovamento del corpo ai piedi del Ponte delle Torri. La vicenda è comunque al vaglio dei carabinieri, coordinati dal capitano Rufino. La salma è stata restituita questa mattina ai familiari.
I funerali si terranno domani alle 15 nella Chiesa di San Domenico. Il presidente dell’AsCom Andrea Tattini a breve inviterà tutti i commercianti ad abbassare le serrande durante le esequie. “Un modo per commemorare la figura di Rolando, gentiluomo e vero professionista nel suo campo. Ma anche un modo per denunciare alle istituzioni tutte il grave periodo che sta attraversando il nostro settore, specie in questa parte della città”.
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