Se non ci saranno problemi tecnici o procedurali, nel 2026 già si potrebbero percorrere le rampe raddoppiate all’innesto tra il Raccordo Perugia – Bettolle e la E45 a Ponte San Giovanni. Un intervento che dovrebbe ridurre le pericolose code che si creano, soprattutto in determinati orari, in quel punto. Opera che, per i detrattori del Nodino, già sarebbe di per sé sufficiente a risolvere gran parte dei problemi del traffico in entrata e in ingresso da Perugia.
Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, però, ha ribadito la strategicità dell’intera variante Collestrada – Corciano, passando per il suo primo atto iniziale, il cosiddetto Nodino, per il quale al momento i soldi non ci sono, ma dovrebbero essere inseriti nel prossimo Def.
Del resto lo stesso Salvini ha pubblicamente detto di apprezzare l’attività del Comitato Chi salverà Ponte San Giovanni, sottolineando come tra tanti che dicono i loro “no”, ci siano cittadini che invece vogliono le opere per il territorio. La visione politica sulla scelta della variante, dunque, non cambia da parte del Governo. Serve trovare le risorse.
Ci sono già, invece, i soldi per le rampe – oltre 40 milioni di euro – per la cui progettazione è già stata attivata la Conferenza dei servizi. Un lavoro che richiederà due anni. Quindi, senza intoppi in fase progettuale, qualora si riuscissero ad attivare i cantieri entro la fine di quest’anno, i raddoppi delle rampe potrebbero essere fruibili già nel 2026.