Cronaca

Sub morti alle Isole Formiche, proposto patteggiamento

Si torna in aula, nel tribunale di Grosseto, per il processo sulla morte di Fabio Giaimo, Enrico Cioli e Gianluca Trevani, i tre sub umbri tragicamente scomparsi il 10 agosto 2014 durante un’immersione nelle acque delle Isole Formiche, nell’arcipelago toscano. L’udienza, svoltasi ieri mattina (17 dicembre), vede come imputati Andrea Montrone e Maurizio Agnaletti, rispettivamente gestore e aiutante del centro diving Abc di Talamone (Grosseto) per le immersioni subacquee.

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Da quel diving, Giaimo, Cioli e Trevani noleggiarono le bombole per l’immersione del 10 agosto, poi rivelatasi fatale per i tre. Secondo l’accusa, con il pm Arianna Ciavattini, le bombole erano sature di monossido di carbonio, tanto da causare l’intossicazione, e la conseguente morte, dei tre sub. Per questo Montrone e Agnaletti sono accusati di omicidio colposo plurimo.

Le difese hanno chiesto per Montrone e Agnaletti, durante l’udienza di ieri, un patteggiamento a tre anni di reclusione, con pena sospesa. Adesso toccherà al giudice Giovanni Muscogiuri decidere: il 20 dicembre è fissata l’udienza per la sentenza.

C’è inoltre una terza imputata per la morte dei tre sub, anche lei accusata di omicidio colposo plurimo: si tratta di Daniela Lucciola, compagna di Montrone e legale rappresentante della Underwater Activity, l’azienda che gestiva il diving Abc di Talamone. Per lei il processo prosegue in maniera autonoma: la difesa non ha chiesto il patteggiamento, confidando di ottenere l’assoluzione.

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