La rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia, il direttore generale e due professori sospesi per 8 mesi per il caso Suarez. Vale a dire l’inchiesta sull’esame di italiano “truccato” per il calciatore della Juventus al fine di fargli ottenere la cittadinanza italiana.
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Questa mattina (4 dicembre), infatti, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Perugia, su delega della locale Procura guidata da Raffaele Cantone, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione, per otto mesi, dall’esercizio del pubblico ufficio rispettivamente ricoperto dal Rettore prof.ssa Giuliana Grego, dal Direttore Generale dott. Simone Olivieri, dalla prof.ssa Stefania Spina e dal componente della commissione “Celi Immigrati”, prof. Lorenzo Rocca dell’Università per stranieri di Perugia.
I i reati che vengono loro rivelati sono di rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici.
Dopo le perquisizioni e sequestri del 22 settembre 2020, fa sapere la Procura di Perugia in una nota, le indagini – proseguite senza soluzione di continuità e nel rigoroso rispetto del principio di riservatezza – hanno significativamente corroborato il quadro probatorio che già si era delineato in ordine all’organizzazione, da parte degli indagati, nel corso di una sessione istituita ad personam, di un esame “farsa”, che ha consentito il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana del tipo “B1” al noto calciatore uruguaiano Luis Alberto Suarez Diaz, requisito indispensabile per l’ottenimento della cittadinanza.
In particolare, è emerso che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università.
Gli accertamenti investigativi hanno consentito, altresì, di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per “accelerare” il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento.
Condividendo le ipotesi accusatorie, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari avendo rilevato “il concreto ed attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede, avendo mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e che rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento”.