Spuntano nuovi elementi nell’inchiesta sull’esame sostenuto dal calciatore Suarez all’Università per Stranieri di Perugia per ottenere il passaporto italiano. Il contatto tra la Juventus e l’Università per Stranieri è stato il magnifico rettore dell’Università degli studi di Perugia, Maurizio Oliviero. Come anticipato da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. E come spiegato poi in una nota dallo stesso Oliviero. Che però chiarisce il suo ruolo: “Ho solo messo in contatto la Juventus con la Stranieri“.
Oliviero racconta di essere stato contattato da un conoscente, dell’entourage della Juventus, per sapere se presso l’Università di Perugia si sostengono esami di lingua per l’ottenimento del passaporto. Oliviero ha risposto che tale esame a Perugia viene fatto dalla Stranieri, Ateneo completamente autonomo rispetto all’Università degli Studi. Oliviero allora ha rappresentato l’esigenza alla rettrice della Stranieri, Giuliana Grego Bolli. Che ora, insieme al direttore del suo Ateneo, Simone Olivieri, è indagata anche per concorso in corruzione, visto che la Procura di Perugia ipotizza uno scambio di favori con la Juventus, pronta ad inviare in Umbria altri calciatori extracomunitari alle prese con le pratiche per il passaporto.
Il rettore Oliviero, non indagato, chiarisce comunque di non aver fatto alcuna pressione sulla Stranieri per agevolare la pratica.
Il rettore dell’Università degli Studi di Perugia ha ribadito la propria estraneità all’indagine e quella del suo Ateneo attraverso una nota: “
Tengo inoltre a precisare che in nessuna occasione ho subito od operato alcuna sollecitazione, esplicita o implicita, che potesse lasciare intendere qualcosa di diverso rispetto alle semplici informazioni oggetto della conversazione. Il mio ruolo nella vicenda si è quindi esaurito nelle brevi interlocuzioni necessarie allo scopo. Specifico che l’unica volta in cui sono entrato in contatto con il Dott. Paratici è stata in occasione di una garbata telefonata di cortesia, ricevuta alcuni giorni dopo l’esame, con la quale lo stesso voleva comunicarmi che l’entourage del calciatore era molto soddisfatto per l’accoglienza ricevuta presso l’Università per stranieri.
“Inoltre, è mio dovere chiarire, anche a causa della confusione creatasi nella diffusione della notizia – aggiunge Oliviero – che l’Università degli Studi di Perugia e l’Università italiana per stranieri di Perugia sono due istituzioni accademiche totalmente autonome e distinte e che la prima non ha avuto alcun ruolo nella vicenda che sta occupando in questi giorni gli organi di stampa”.
E racconta che dopo l’esame ha ricevuto una telefonata da Fabio Paratici, dg della Juventus, il quale ha espresso la soddisfazione dell’entourage di Suarez per l’accoglienza ricevuta.
Anche il nome di Paratici è finito nelle intercettazioni della guardia di finanza. Non intercettato, ma citato.
La Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, ha inviato la documentazione alla Procura generale della Figc. Affinché la giustizia sportiva verifichi se ci sia stato un tentativo di frode sportiva da parte della società bianconera. Che si è difesa, sostenendo che la questione era seguita da un legale. L’avvocatessa che, in una telefonata intercettata dai finanzieri, prospetta appunto al direttore dell’Università per Stranieri, Olivieri, di inviare in futuro altri calciatori extracomunitari della Juventus o comunque al quale il club è interessato. Promessa però fatta verbalmente, senza alcun accordo scritto.
Il Corriere della Sera pubblica stralci di intercettazioni delle telefonate tra il rettore di UniPg Oliviero (non indagato) e il dg di UniStra Olivieri. “Dobbiamo aiutare il nostro centravanti” dice in un passaggio il magnifico rettore.
Anche la prof incaricata di preparare Suarez (quella che al telefono dice “non spiccica ‘na parola” e poi si congratula pubblicamente su Twitter con il suo studente) tifa Juve: “Con lui vinciamo la Champions League” esclama in un passo delle intercettazioni.
La docente è stata già sentita dagli inquirenti. Ha ribadito la regolarità dello svolgimento della prova. E soprattutto, ha tenuto a scindere il suo ruolo di preparatrice da quella degli esaminatori.
L’inchiesta della Procura perugina prosegue. In attesa che si metta in moto anche la macchina della giustizia sportiva. Per capire se tesserati della Juventus abbiano effettivamente fatto pressioni per far ottenere la certificazione B1 di lingua a Suarez. Il cui acquisto, poi, è sfumato proprio per i tempi legati all’ottenimento del passaporto.