Perugia

“Su Sanitopoli timidi col Pd, lascio la Cgil”

L’inchiesta sulla Sanitopoli perugina, che ha toccato “di striscio” anche la Cgil, con l’autosospensione di Scatena, ha lasciato malumori all’interno del sindacato. Con Rossano Rubicondi che, dopo 22 anni, saluta, con una lettera al vetriolo contro la dirigenza del sindacato, a cui rivolge “fraterni“, anzi no “distinti saluti“.

Peccato che di fraterno all’interno della più  grande organizzazione di massa ci sia rimasto ben poco” attacca Rubicondi, che spiega perché, “dopo un lungo e travagliato periodo di riflessione“, ha deciso di lasciare la Cgil. Una organizzazione che ritiene essere stata “sempre subalterna alle scelte politiche del Pd, prima Ds prima ancora Pds”. E lo sarà ancora, prevede, visto l’avvicinamento tra le segreterie di Landini e Zingaretti.

Ma per Rubicondi, rispetto al quadro nazionale in Umbria la situazione è peggiore. E accusa la Cgil locale di “timidezza politica” nei confronti del Pd anche sullo scandalo Sanitopoli. E’ questo il nodo che lo ha portato a lasciare la Cgil, “al termine di una battaglia interna da me condotta – spiega – per avere dei chiarimenti rispetto al paventato coinvolgimento di un nostro funzionario nell’inchiesta giudiziaria“.

Alle mancate risposte del segretario generale della Cgil di Perugia e di tutta l’organizzazione – ricorda – mi sono visto costretto ad uscire pubblicamente con un durissimo comunicato stampa ( che allego in fondo a questo) in cui annunciavo che al silenzio della Cgil avremmo risposto con una assemblea di autoconvocati. Lo abbiamo fatto per difendere la nostra organizzazione; perché  quel silenzio e quelle mancate risposte alle accuse pubbliche della stampa avrebbero danneggiato l’immagine del sindacato come in effetti è  stato“.

Ma le risposte, lamenta, non sono arrivate. “Inspiegabilmente poi, non essendo neanche sotto inchiesta – prosegue Rubicondi – il collega Angelo Scatena autosospesosi dall’incarico viene  sostituito alla guida della Funzione Pubblica Cgil da una commissaria non commissaria Tatiana Cazzaniga  proveniente dalla Cgil Lombardia“.

Rubicondi è stato però deferito dal segretario regionale Sgalla alla Commissione Nazionale di Garanzia per la presunta violazione dello Statuto della Cgil agli articoli 4 e 5. Rubicondi ha fornito le proprie spiegazioni a Roma, accusando il comportamento tenuto dai vertici locali del sindacato.

Quindi, la scelta di lasciare la Cgil. “Il tempo necessario per chiudere tutte le pratiche da me aperte all’ufficio vertenze – scrive Rubicondi – e dal 1° agosto rientrerò in fabbrica“. E conclude chiarendo: “Stare dentro significherebbe starci solo per lo stipendio e per mantenere qualche agio da funzionario di cui la mia dignità può farne a meno. Avendone la possibilità, data dalla statuto dei lavoratori conquistato dalla vera Cgil nel 1970, torno in fabbrica rinunciando al distacco sindacale, preferendo uno stipendio da operaio che da sindacalista“.