Si sono ritrovati questa mattina in aula, presso il Tribunale dei Minori di Ancona, i tre ragazzi di Città di Castello accusati di aver stuprato una ragazzina di quindici anni di Sant'Ippolito durante la notte bianca del 25 giugno del 2011. All'epoca dei fatti, accaduti sulla spiaggia libera dell'Arzilla, a Fano, i tre giovani avevano sedici anni. Spetta ora al gup stabilire se rinviarli a giudizio. Per il sostituto procuratore Valeria Sottosanti, la cui richiesta era arrivata nel maggio scorso, i giovani sono colpevoli di aver violentato a turno per circa mezz'ora la 15enne, ora difesa dall'avvocato Enrico Cipriani del foro di Pesaro. I tre tifernati, da parte loro, si sono sempre dichiarati innocenti: la ragazza di Sant'Ippolito sarebbe infatti stata consenziente a consumare il rapporto sessuale. Solo il 13 di novembre si avrà una prima decisione del gup, sulla richiesta della procura di rinvio a giudizio. La decisione si è avuta anche a seguito del cambiamento, da parte di uno degli imputati, degli avvocati difensori, ora Volla e Mercurio del foro di Roma.
I fatti – Durante l'esame, avvenuto nel dicembre del 2010, tuttavia, la ragazza, chiamata a deporre dopo la perizia psicologica di Anna Cavallini, che aveva stabilito che la quindicenne era “psicologicamente matura” per presenziare alle udienze, si era contraddetta più volte: secondo la sua deposizione, è stata costretta a seguire i tre ragazzi tifernati in spiaggia, dove si sarebbe poi consumato lo stupro. La quindicenne si sarebbe poi fatta accompagnare in ospedale dalla madre, dove i medici le avrebbero riscontrato delle lesioni alle ginocchia e alla spalla, guaribili con pochi giorni di prognosi. La ragazza sporse poi denuncia in quella stessa sede.
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(Ale. Chi.)
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