Si terrà questa mattina (13 dicembre) l’udienza di convalida dell’arresto del 49enne di Pesaro – Federico Marcelli – evaso dai domiciliari un mese fa e ritrovato il 10 dicembre scorso nell’eugubino.
L’uomo, condannato in via definitiva a 10 anni complessivi per aver stuprato due sue ex, dovrà ora rispondere anche del reato di evasione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, dato che nel rifugio della sua latitanza – un casolare di due piani nelle campagne di Pieve di Compresseto al confine tra i Comuni di Gubbio e Gualdo Tadino – è stata trovata anche una serra per la coltivazione di piante di marijuana, 8 delle quali già in avanzato stato vegetativo con infiorescenze.
Dopo lunghe e approfondite indagini i carabinieri hanno rintracciato e arrestato il fuggitivo tre giorni fa con l’aiuto di droni, intercettazioni ambientali e telefoniche. L’uomo, alla vista dei militari avrebbe tentato nuovamente di scappare, nascondendosi all’interno di una tenda mimetica (forse preparata per l’occasione) nei campi circostanti. L’auto usata per la fuga da Pesaro, però, era lì nel granaio a fianco del casolare e Marcelli, dopo una breve ricerca intorno all’immobile, è stato subito scovato. Una volta fermato al 49enne sono stati notificati il decreto di latitanza e l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a Capanne.
Dai controlli effettuati nel casolare sono poi stati ritrovati e sottoposti a sequestro anche un machete, un pugnale, un coltello a serramanico (che peraltro gli sono valsi pure la denuncia per illecito possesso di armi bianche). Ora è caccia aperta ai complici che avrebbero favorito la latitanza del 49enne, a partire da chi gli abbia fornito il casolare sperduto nelle campagne.