La ricerca del gruppo del prof. Nocentini: effetti avversi dei vaccini anti Covid sono sottostimati, ma inferiori a quelli attesi per Pfizer
Studio dell’Università di Perugia conferma: con AstraZeneca rispetto a Pfizer rischi per i giovani. Lo studio, che appunto analizza gli effetti avversi dei due vaccini anti Covid, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Autoimmunity. Lo ha coordinato il prof. Giuseppe Nocentini, docente di Farmacologia del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia,
Il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Nocentini, composto inoltre da Luigi Cari (primo autore), Paolo Fiore, Mahdieh Nagavi (dottoranda), tutti di Unipg, insieme a Gianni Sava (Università di Trieste) ha interrogato la Banca dati europea delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai farmaci dell’EMA dove sono raccolti tutti gli effetti avversi osservati in Europa (denominata EudraVigilance).
“Le agenzie regolatorie ci hanno detto che questi effetti avversi sono molto rari e la maggior parte di loro viene segnalata in giovani donne – spiega il prof. Nocentini che dello studio è corresponding author -. Però i numeri sono cambiati nell’arco delle settimane e la frequenza non è stata correlata al numero di vaccinazioni effettuate a uomini e donne di diverse età. E’ stato anche ipotizzato che ci fossero giochi di potere e/o economici che tenevano nascosti gli effetti avversi determinati dal vaccino Pfizer (chiamato BNT162b2 e abbreviato BNT). Il nostro gruppo di ricerca ha interrogato la banca dati EMA raccogliendo importanti elementi per cercare di fare chiarezza”.
I risultati del confronto tra Pfizer e AstraZeneca
Lo studio appena pubblicato su Journal of Autoimmunity dimostra – come sintetizza una nota dell’Università degli Studi di Perugia – che il vaccino AstraZeneva dà molti più effetti avversi non gravi e gravi rispetto a quello Pfizer.
Per AstraZeneca, “gli effetti avversi gravi correlati a trombocitopenia e trombi venosi hanno una frequenza di 1 caso ogni 9000 dosi. Gli effetti avversi gravi correlati a trombosi venosa cerebrale o splancnica e/o a trombocitopenia sono più frequenti nei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni e nelle donne in età fertile (0,5 casi ogni 10,000 dosi)”.
“Le morti correlate a trombosi venosa cerebrale o splancnica e/o a trombocitopenia – si legge ancora – sono più frequenti nei giovani/adulti (età compresa tra i 18 e i 49 anni), pari a 8 morti ogni milione di dosi somministrate”.
Lo studio dimostra inoltre che gli eventi avversi gravi determinati da Pfizer sono inferiori a quelli attesi. “Questa osservazione – si legge ancora nella nota – suggerisce che gli effetti avversi dei vaccini anti-CoViD sono sottostimati. Dunque, gli effetti avversi determinati da ChA (AstraZeneca, ndr) potrebbero essere anche 2-4 volte superiori a quelli sopra riportati”.
Sono in corso ulteriori approfondimenti da parte del gruppo di ricerca del prof. Nocentini per verificare gli effetti del vaccino Johnson & Johnson.