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Studenti universitari, ecco le misure attivate dalla Regione

Gli assessori regionali all’Istruzione e Diritto allo Studio, Paola Agabiti, e ai Trasporti, Politiche della casa e Rigenerazione urbana, Enrico Melasecche, fanno il punto sulle misure messe in campo dalla Regione a favore degli studenti universitari, con una cui delegazione si sono incontrati al termine della seduta dell’Assemblea Legislativa, in particolare per quanto riguarda la mobilità e alloggi.  

“Il diritto allo studio è uno dei diritti fondamentali della persona ed ha sempre rappresentato, per questo Assessorato, il caposaldo del riconoscimento del merito. Lo dimostrano – afferma l’assessore Paola Agabiti – le molteplici azioni già introdotte, da questa amministrazione, a sostegno degli studenti e delle attività promosse dall’Università, con un incremento delle risorse a disposizione, grazie anche ad un efficace coordinamento dei diversi strumenti finanziari attivabili e strutturando a sistema interventi sperimentali e straordinari”.

Relativamente ai contributi straordinari previsti dalla Giunta regionale, “è stato riconosciuto un sostegno straordinario ed integrativo, fino ad un massimo di 1.500 euro, per ogni studente fuori sede, con alloggio a titolo oneroso, idoneo alla borsa di studio, che, pur avendo fatto richiesta del posto letto Adisu, non ne ha potuto usufruire per esaurimento posti; in alternativa per coloro idonei alla borsa di studio che hanno optato per l’alloggio a titolo oneroso”.

“Sono stati inoltre erogati contributi straordinari in relazione alle tasse universitarie – prosegue l’assessore -. Il contributo è stato liquidato ad un totale di 1951 studenti, per un importo complessivo di quasi 496mila euro relativamente alla prima rata. Un importo ulteriore, che si stima pari a circa 300.000 euro, sarà liquidato ai soggetti individuati come beneficiari sulla base dei requisiti di merito previsti da ADISU”.

“L’amministrazione regionale, inoltre, si è fortemente impegnata – ricorda l’assessore Agabiti – nell’adottare misure di sostegno e promozione alle attività culturali, sociali ed aggregative, quali tirocini curriculari, tirocini extracurriculari e collaborazioni retribuite a tempo parziale, attingendo alle graduatorie Unipg; la prosecuzione degli storici concorsi a premi “UniMusic” e “UniLapis”; l’avvio dal 2023 della rassegna musicale “Verso UniMusic”; e, non ultime, le numerose convenzioni per garantire una scontistica particolarmente vantaggiosa per gli studenti per le più svariate iniziative culturali regionali”.

“L’attenzione della Giunta regionale – evidenzia – è volta anche al benessere psicologico degli studenti universitari, tramite, ad esempio, la sottoscrizione, nel 2022, di un protocollo d’intesa per la realizzazione di iniziative e progetti finalizzati alla prevenzione e alla tutela della salute psico-sociale degli studenti universitari umbri. I progetti, completamente gratuiti, con approccio non terapeutico, si propongono di mettere a disposizione professionisti in aiuto agli studenti che vivono difficoltà personali tali da ostacolare il raggiungimento degli obiettivi accademici, fornire ascolto e sostegno, nonché aiutare i ragazzi nella scelta del percorso di studi più adeguato ed incline ai propri interessi. L’impegno di spesa è oggi quintuplicato, passando a 15.900 euro, a supporto di oltre 100 studenti”.

“Voglio ricordare, inoltre, l’impegno dell’amministrazione regionale – dice l’assessore Agabiti – in azioni finalizzate al potenziamento dell’offerta di posti letto, a beneficio non solo del polo perugino, ma anche di quello ternano. Presso quest’ultimo, gli interventi hanno interessato il Collegio San Valentino a Terni e la struttura ricettiva privata di Narni Centro, dove, rispettivamente, sono stati individuati 43 e 15 nuovi posti letto disponibili. Presso il polo perugino – ricorda – gli interventi hanno interessato i lavori di adeguamento sismico del collegio di Agraria, che permetteranno di ospitare fino a 245 studenti. Senza dimenticare i lavori relativi alla Manutenzione straordinaria e al miglioramento sismico dei padiglioni C e D del collegio di via Innamorati, per un impegno finanziario pari a 13.624.981,06 euro, che garantiranno complessivamente l’ospitalità a 157 studenti; oltre all’acquisizione della disponibilità di 30 posti letto presso la struttura ricettiva di via Bontempi, mediante procedura di gara aperta espletata dall’ADISU”.

Importante azione, al riguardo, “è stata quella che ha condotto all’acquisizione dell’immobile in via Martiri dei Lager a Perugia, il cosiddetto “Ottagono”, da destinare a studentato, i cui lavori di riqualificazione risultano in corso e consentiranno la realizzazione di 74 posti letto. Oltre, infine, alla conversione a studentato del fabbricato viaggiatori presso la Stazione di Fontivegge. L’intervento, in fase di progettazione, prevede la realizzazione di circa 100 posti letto. Operazioni, queste – conclude -, che intendono essere finalizzate anche ad una complessiva azione di riqualificazione dell’intero quartiere perugino di Fontivegge, caratterizzato da criticità sociali e di ordine pubblico, così da permetterne una rinascita ed una sua piena riappropriazione da parte della comunità che lo vive e dei cittadini che vi abitano”.

Per quanto riguarda la mobilità, “la Regione – sottolinea l’assessore Melasecche – è stata attore fondamentale nella introduzione degli abbonamenti al trasporto pubblico locale a tariffa agevolata a favore degli studenti universitari, nell’anno accademico 2022-23, per viaggiare in tutta l’Umbria, al costo di 60 euro, ma di fatto gratuito considerato il bonus trasporti del Governo della stessa entità. Una sperimentazione che per molteplici aspetti, a cominciare dalla somma che vi abbiamo investito di 400.000 euro, è di gran lunga la più rilevante rispetto agli altri attori pubblici”.

“Ritieniamo – afferma – che questa misura, unica in Italia per originalità, estensione a tutto il territorio regionale, attrattività degli studenti, che trasforma l’Umbria in un grande campus universitario, vada strutturata definitivamente per il futuro. Ma deve essere applicata una diversa metodologia che vede l’Università impegnata in prima linea – spiega – reiterando lo stesso meccanismo utilizzato da altre Università, come quella di Firenze”.

“Il modello provvisorio utilizzato per la nostra sperimentazione, con finanziamenti non replicabili negli anni successivi a causa di difficoltà del bilancio – prosegue -, come è stato evidenziato fin dall’inizio in modo molto chiaro e ribadito ripetutamente nel corso degli incontri avvenuti in Assessorato, non può essere ripetuto per il futuro a causa del numero reale degli aderenti. Ad oggi sono circa 13.000, molto elevato in sé ed estremamente positivo nella storia regionale, ma del tutto insufficiente rispetto a quello che era stato dato per certo all’inizio. Un numero – precisa – che imporrà a tutti gli attori il reperimento di ulteriori risorse non programmate che, per il bilancio della Regione, già rigidissimo in ragione dell’indispensabile cofinanziamento dei fondi europei, pone un insormontabile limite del Bilancio. Infatti questa manovra, pensata con Busitalia sulle stime dell’Ateneo che mostravano una propensione all’utilizzo del Pass da parte del 94% degli studenti, vede una effettiva partecipazione ad oggi, dati al 31 maggio, inferiore al 50 per cento”.

“Poiché la Regione riterrebbe grave perdere tale grande opportunità in cui ha creduto fermamente – dice ancora l’assessore Melasecche -, abbiamo proposto al tavolo di confronto istituzionale l’unica possibile soluzione su cui l’Università è impegnata a dare quanto prima una risposta ed agire di conseguenza, perché i mesi passano velocemente ed occorre che si organizzi in vista delle prossime iscrizioni all’anno accademico 2023-24: quella di prevedere, nell’iscrizione annuale, l’integrazione del pagamento di 60 euro, quale corrispettivo per il Pass. Somma che, fino a quando rimarrà la misura governativa del bonus trasporti, risulta perfettamente coperta per tutti gli studenti, che avrebbero quindi un abbonamento gratuito dal valore commerciale di oltre 600 euro, salvo quei pochi casi che superano un certo livello di reddito”.

“Questa operazione, congegnata nel modo che la Regione aveva ipotizzato fin dall’inizio – evidenzia l’assessore -, oltre a permettere la prosecuzione dell’iniziativa, molto gradita dalla popolazione studentesca e divenuta il fiore all’occhiello dell’offerta universitaria dell’Umbria, solleva definitivamente nel tempo tutti gli attori pubblici umbri da impegni finanziari sempre più gravosi. E di fatto si utilizza il bonus del Governo in un circuito virtuoso che vede la soddisfazione generale degli Enti partecipanti, di tutti gli utenti e delle loro famiglie”.

Quanto all’estensione di questa misura agli altri studenti delle varie istituzioni di livello universitario “che ne faranno richiesta, impegnandosi ovviamente ad organizzarsi in modo analogo a quello delle due Università, la Regione – ribadisce – è e rimane assolutamente favorevole, ma occorre che Busitalia verifichi il mantenimento del delicatissimo equilibrio indispensabile fra gli introiti cessanti dati dagli abbonamenti e dai biglietti a prezzo pieno rispetto a quelli emergenti dovuti ai nuovi abbonamenti fortemente agevolati. La creazione di valore che rende originale ed interessante la sperimentazione coraggiosa che abbiamo attivato ha un presupposto fondamentale: ‘aderiamo tutti per pagare molto meno, fino alla quasi generalizzata gratuità’.

L’assessore Melasecche interviene anche in merito agli Studentati, ricordando che “il mio Assessorato, che ha anche il compito di provvedere alle Politiche per la casa ed alla Rigenerazione urbana ha contribuito in modo significativo all’aumento dei posti letto tramite l’ATER con l’acquisto dell’edificio al centro Ottagono di Perugia, oggi in ristrutturazione, che porrà a breve a disposizione oltre 40 nuovi appartamenti”.

Infine, con riferimento all’atto presentato ieri in Assemblea Legislativa dal consigliere regionale Bori che chiede la reintroduzione della vecchia esperienza del Gimo, che aveva creato alcune corse universitarie notturne del trasporto pubblico locale, “il giudizio tecnico è di forte perplessità. La mobilità studentesca e universitaria ha di per sé una rilevanza tale da sconsigliarne un approccio separato rispetto all’organizzazione del TPL tout court. La programmazione che compete agli Enti Locali per il proprio territorio – aggiunge Melasecche – deve essere considerata come uno dei pilastri fondamentali della domanda da soddisfare, tanto più da parte delle città con forte presenza universitaria, anche proveniente da altre regioni o dall’estero. Conseguentemente l’elaborazione di linee universitarie straordinarie o notturne appare una soluzione poco professionale e di ripiego rispetto ad una attenta programmazione del TPL in tutte le ore del giorno e della notte, con le opportune pesature che una gestione complessiva porta anche ad economie di scala”.

  “La linea GIMO di qualche anno fa – continua l’assessore – , i cui risultati erano comunque piuttosto scarsi, in relazione alle performance che sono richieste obbligatoriamente al TPL per la sua finanziabilità da parte del Fondo Nazionale Trasporti, era partita grazie alla promessa di copertura finanziaria di circa 90mila euro anno da parte della Regione, per mezzo dell’allora assessore ai trasporti Chianella, per scontrarsi poi con l’incapacità del bilancio regionale nel settore trasporti che incrementava il debito senza far fronte puntualmente ai pagamenti nei confronti delle tre società che gestiscono il TPL. Il debito prodotto dal Gimo – ricorda – è andato ad incrementare il contenzioso giudiziario a carico della Regione che non aveva mai pagato al gestore il controvalore delle prestazioni effettuate di cui si è dovuta far carico questa Giunta regionale con una recente transazione complessiva”.

(foto di repertorio)