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Studentessa cinese morta e abbandonata al Trasimeno, ad ucciderla MDMA / La famiglia “l'hanno drogata”

Sara Minciaroni

La studentessa cinese, il cui corpo è stato ritrovato privo di vita sulle rive del Trasimeno nell'agosto scorso, è morta a seguito di un arresto cardiaco provocato dall'assunzione di droga. Nello specifico Mdma, la cosiddetta droga dello stupro. Ci sono voluti dei mesi prima che l'istituto di medicina legale depositasse le risultanze autoptiche, esami che richiedono tempo, ma che oggi hanno sciolto definitivamente un nodo cruciale.

Oggi la madre e la nonna della ragazza, tornate a Perugia accompagnate dal console generale della Cina e da un interprete, hanno incontrato il pm titolare delle indagini Massimo Casucci, insieme al loro legale, Luca Maori. Secondo i familiari e l'avvocato Chen Shang, appena diciannovenne, avrebbe assunto la droga a sua insaputa e le sarebbe stata somministrata da quell'uomo che era andata a prenderla a casa nel giorno precedente il ritrovamento del corpo. Un 38enne residente a Firenze che aveva conosciuto su Facebook e che incontrava per la seconda volta e che dal giorno in cui è stato individuato dai carabinieri coordinati dal colonnello Pierugo Todini, è iscritto al registro degli indagati per il reato di omissione di soccorso e occultamento di cadavere e morte come conseguenza di altro delitto.

Cosa sia realmente accaduto quella notte soltanto le indagini ed un eventuale processo potranno chiarirlo. Fatto sta che alcuni campeggiatori rinvennero il cadavere tra la boscaglia e diedero la'llarme. Indagini serrate portarono all'identicazione del corpo e stabilirono da subito che il cadavere era stato trascinato per qualche metro. La ricognizione autoptica stabilì che sul corpo non vi erano evidenti segni di violenza ma l'ombra della droga spuntò immediatamente. Ascoltando le amiche della ragazza si arrivò presto all'individuazione dell'ultima persona che avevano visto con lei.

Ora c'è da attendere la conclusione delle indagini e solo allora l'eventuale rinvio a giudizio dell'uomo. La famiglia della giovane auspica che l'accusa dia corso anche ai reati di omicidio volontario e violenza sessuale.

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