Il dibattito sui parcheggi a pagamento intorno all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia ha, secondo la Cisl, il solo fine di “tirare su le casse pubbliche a danno dei soliti: malati, lavoratori, studenti, pensionati, assistenze”, sin da quando è sorto nel 2007.
“Credere ostinatamente di far pagare la sosta in un ospedale comincia a preoccupare per davvero”, scrive il sindacato. “Innanzi tutto perché all’ospedale non ci si reca per fare shopping o magari una gita fuori porta o vedere un film al cinema, e poi perchè se si partisse da questo concetto si eviterebbe di sprecare energie per creare un’anomalia tutta perugina per fare cassa e si avrebbe più tempo per dedicarsi a problemi veri dei cittadini”.
Il sindacato ricorda di aver proposto “a più riprese” alcune soluzioni per il parcheggio intorno al nosocomio perugino, in particolare con “un collegamento con navette da Pian di Massiano, magari con un prezzo simbolico”, o creando un parcheggio sopraelevato di poco costo, simile a quello situato in via Pellini. “Sulle navette se ne parla molto…..e basta, sull’eventualità di alzare un piano il parcheggio nessuno si è degnato almeno di sentire qualche ditta specializzata magari per farsi fare qualche preventivo”, polemizza la Cisl. “Quest’ultima soluzione risolverebbe per sempre il problema. Ecco che quindi la volontà è solo fare cassa”.
Secondo il sindacato, “provocatoriamente chi cerca quattrini potrebbe proporre in alternativa la possibilità di fare strisce blu o altre soluzioni su grandi parcheggi esistenti ai margini della città presso grandi complessi di divertimento shopping e passatempi vari. Molti cittadini forse sarebbero anche disponibili a pagare 40 o 50 centesimi per divertirsi e molti altri apprezzerebbero certamente di poter recarsi in ospedale, qui non per divertirsi, senza pagare”.