Strangola il padre, forse una lite per soldi dietro all'omicidio. Domani l'udienza di convalida - Tuttoggi.info

Strangola il padre, forse una lite per soldi dietro all’omicidio. Domani l’udienza di convalida

Sara Fratepietro

Strangola il padre, forse una lite per soldi dietro all’omicidio. Domani l’udienza di convalida

Lun, 31/03/2025 - 16:54

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E’ stata forse una lite per soldi a scatenare l’omicidio di Claudio Bertini, il 75enne che sarebbe stato strangolato nel suo letto, in un’abitazione di via Emilia a Foligno, dalla figlia Scilla. La 43enne, finita nel carcere di Capanne domenica mattina, su richiesta della Procura della Repubblica di Spoleto, è accusata di omicidio aggravato dopo che l’autopsia sulla salma del padre ha appunto chiarito che è morto strozzato.

Era stata la stessa donna a rendere noto il decesso del padre, chiamando il 14 marzo scorso il medico di famiglia affinché ne certificasse la morte “per cause naturali”. Ma l’uomo era morto da qualche settimana e non nel sonno, la notte antecedente, come lei sosteneva. Ed il dottore, notando le condizioni della salma, quasi mummificata, tra il caos ed il degrado in casa, ha chiamato i carabinieri. Con la Procura spoletina – a coordinare le indagini il procuratore capo Claudio Cicchella ed il sostituto Vincenzo Ferrigno – che ha disposto il sequestro del corpo e dell’appartamento.

Nell’abitazione dove i due vivevano – lui pensionato, lei disoccupata – gli uomini della Scientifica non hanno trovato tracce della presenza di altre persone. Mentre l’autopsia ha poi appunto chiarito che il decesso dell’uomo non era attribuibile a cause naturali ma si trattava di un omicidio.

Domenica mattina, così, è scattato l’arresto, con Scilla Bertini che si trovava in una struttura ricettiva della zona, visto appunto il sequestro di casa sua, e che sarebbe stata in procinto di lasciare. Forse per lasciare proprio la città, con del denaro prelevato negli ultimi 15 giorni dal bancomat cointestato, circa 5mila euro. Bancomat della famiglia con il quale negli ultimi tempi sarebbero stati pagati da lei acquisti molto costosi, mentre fino a quel momento i soldi comuni erano serviti solo per acquisti al supermercato e in farmacia. Ed è forse la scoperta di tali spese che potrebbe aver scatenato una lite tra padre e figlia, con quest’ultima che poi avrebbe messo le mani al collo del padre, strangolandolo.

Aspetti che dovranno essere meglio chiariti e su cui la stessa 43enne potrebbe far chiarezza nell’interrogatorio di garanzia fissato per martedì nel carcere di Capanne. A difendere la donna, d’ufficio, è l’avvocato Marusca Margutti del foro di Spoleto. Che attende di vedere gli atti dell’indagine e che parlerà con la sua assistita soltanto poco prima dell’udienza di convalida.

Per la Procura di Spoleto, che coordina le indagini, è il secondo caso di omicidio con cui è alle prese nel territorio in pochi giorni. L’Ufficio giudiziario guidato da Claudio Cicchella sta infatti indagando anche sul femminicidio di Laura Papadia, avvenuto a Spoleto mercoledì scorso e per il quale è stato arrestato il marito, Nicola Gianluca Romita. Proprio oggi è stato effettuato l’esame autoptico sulla salma della 36enne originaria di Palermo, vicedirettrice di un supermercato di Spoleto da un paio di anni. Anche nel suo caso la morte sarebbe avvenuta per strangolamento.

(ultimo aggiornamento alle 18.32)

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