Cronaca

Strage di Nizza, perugina scampata all’attentato “così mi sono salvata” | Esclusiva TO

«Io ero lì, sulla Promenade Des Anglais per vedere i fuochi d’artificio». Sembra l’inizio del racconto di una normale calda serata di luglio e che nessuno avrebbe mai pensato si trasformasse in una tragedia fatta di almeno 84 morti. A raccontare a Tuttoggi.info il suo 14 luglio, la sera in cui un gigantesco mezzo è entrato nella zona pedonale colma di gente lì per festeggiare l’anniversario della Presa della Bastiglia, Alessandra Papetti, 36enne. Nata e cresciuta a Perugia, trasferitasi a Parigi e residente a Nizza dal gennaio del 2015, lavora nell’organizzazione di eventi per imprese estere. «Ho lavorato nell’organizzazione degli europei, vivevo quotidianamente con la tensione per gli attentati terroristici ma mi dicevo “Nizza è piccola e pacifica”». Alessandra giovedì sera, mamma di una bambina di quasi 6 anni, era lì dove un camion bianco ha travolto una folla provocando centinaia di feriti, molti di questi bambini che li si trovavano per guardare, naso all’insù, i fuochi d’artificio. Ma la sua bimba ieri non era in Costa Azzurra, si trova in Italia dai nonni a trascorrere le vacanze estive. Pensare che poco prima Alessandra si era detta “Guarda che mamma cattiva che sono che fa perdere i fuochi più belli del mondo, sul mare, alla figlia e la manda dai nonni a Perugia”.

“Alessandra era sulla promenade di Nizza per vedere i fuochi del 14 luglio, è salva per una casualità” (Foto che ha scattato prima della tragedia)

Folla contro folla. “Ero sul lungomare insieme ad una collega e i fuochi erano da poco finiti. Solitamente passo sempre proprio nel luogo da dove è arrivato il camion bianco, ma ieri c’era troppa gente e, invece che a sinistra, ci siamo dirette a destra. Carrozzine, turisti, locali, era una vera e propria festa. Ci siamo diretti in un bar perché volevamo bere qualcosa e, mentre sceglievamo il posto giusto, siamo state travolte dalla folla di gente che urlava di una sparatoria e che ci ha spinte dentro un ristorante, fino nei bagni. Al riparo da qualsiasi cosa fuori stesse accadendo, la gente si stringeva: chi piangeva, chi si sentiva male, chi tremava. Al momento abbiamo pensato ad un movimento di massa, sai – continua Alessandra – i francesi sono rimasti molto scossi dall’attentato di Parigi”.

Poi siamo uscite dal ristorante e ci siamo dirette con fatica, perché andavano nel verso contrario alla folla, verso quello del mio ex, un ragazzo di origini algerine. Trovato rifugio nel suo ristorante abbiamo iniziato a informarci su cosa stesse accadendo e su cosa la gente avesse visto: girava la voce che a terra ci fossero tanti corpi. Ho ripensato a quei passeggini visti poco prima, ai bambini, alle famiglie. Poi hanno parlato di ostaggi, non si capiva niente. Appena mi sono sentita al sicuro ho avvertito tramite un messaggio la mia famiglia dicendo loro che stavo bene e poi, quando ho ritrovato nel ristorante il mio ex ragazzo (di origine algerina ma nato a Parigi e che a Nizza gestisce un ristorante) l’ho abbracciato. Lui ha pianto e mi ha detto che ad Algeri, quando tornava in estate, viveva questo clima, questa paura”. “Poi abbiamo aspettato che defluisse la folla, abbiamo aiutato delle signore in stato di shock e siamo tornate a casa”.

Il clima in Francia. La sua storia, Alessandra la racconta quasi tutta d’un fiato. Ma ci tiene anche a sottolineare che “la tensione in questo paese dall’attentato di Parigi non è mai scesa. Siamo sempre in allerta, hanno anche annullato le festa di fine anno scolastiche. Ma la vita continua. Io questa mattina sono andata al lavoro e sulla Promenade i tavoli dei ristoranti sono già pronti ad accogliere i clienti. Adoro Nizza. La paura resta – aggiunge Alessandra – , ma già da oggi ci riprendiamo. Vado sempre a correre sulla Promenade, la conosco come le mie tasche, solo tre ore prima ero lì a prende il sole in spiaggia. Ma ieri sera, invece che svoltare a sinistra, ho girato a destra, altrimenti mi sarei trovata propio nel luogo della tragedia. Ieri ho cercato di tranquillizzare la gente che mi stava intorno ma quel che ho capito è che la paura non deve vincere, continuiamo a vivere, andiamo in spiaggia, perché anche un treno può cambiarti la vita se è destino”.

Il lungomare oggi. “Nizza e la Francia si rialzeranno”.  Ma l’alba arriva anche su questa nuova e orribile tragedia e Nizza, già sveglia, guarda al futuro. Lungo il Promenade, luogo della strage, la gente torna a passeggiare e a cercare la normalità. “Si regalano fette di cocomero ai passanti e alcuni giovani cantano canzoni alla chitarra – racconta Alessandra che ci invia anche un video di venerdì pomeriggio che mostra una Promenade piena di gente -, “Reflechi le coeur” rinfresca il cuore“. La lasciamo augurandole il meglio e lei ci risponde così “Nizza vive ora, ma con il cuore”.

(Foto in home Tg24)