Categorie: Cronaca Perugia

STRAGE DI GATTI AL PARCO DELLA PESCAIA DI PERUGIA. UCCISI CON VELENO

(Ge.Ri.) All’interno del Parco della Pescaia di Perugia vive una colonia felina di una trentina di gatti conosciuti e schedati dalle autorità competenti con tanto di tabellazione “Area riservata ai gatti” e una struttura in legno appositamente predisposta dove gli animali trovano riparo. In questi giorni, presso lo Sportello a 4 zampe della Provincia di Perugia, sono arrivate alcune segnalazioni di residenti riguardo la presenza di bocconi avvelenati lasciati all’interno dell’area verde. A conferma di ciò, i responsi delle analisi dei veterinari dell’Istituto Zooprofilattico, in cui l’ultimo felino ricoverato sarebbe deceduto per intossicazione. Cresce la preoccupazione da parte degli abitanti della zona per il timore che anche loro stessi potrebbero trasformarsi in bersagli di atti criminali trattandosi di un parco pubblico, con giochi per bambini e con la possibilità di entrarvi con i cani. Lo Sportello a 4 zampe, pertanto, ha richiesto agli organi competenti di procedere alla verifica dei fatti accaduti e, a seguito di indagini scientifiche, di individuare le modalità di bonifica del terreno e di intensificare i controlli da parte delle autorità preposte, ai sensi dell’art. 4 comma 3 Ord. 18 dic. 2008, che recita quanto segue:

– Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati:

-Art. 1 comma 1 e 2 “La presenza nell'ambiente di bocconi ed esche contenenti veleni o sostanze nocive costituisce un grave rischio per la salute dell'uomo, degli animali e per l'ambiente. Ai fini della tutela della salute pubblica, della salvaguardia e dell'incolumità delle persone, degli animali e dell'ambiente è vietato a chiunque utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastiche e metalli; e' vietato, altresì, la detenzione, l'utilizzo e l'abbandono di qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che lo ingerisce”.