Strage di fenicotteri rosa sul Monte Catria, dove ben 7 esemplari, sabato scorso (15 marzo), sono stati ritrovati morti in località Balze degli Spicchi (Pu), sul versante marchigiano, a pochi km dal confine con l’Umbria.
A dare l’allarme sono stati alcuni escursionisti, a quota 1500 metri slm, che hanno subito avvisato i carabinieri forestali dell’insolita scoperta (questa razza di uccelli predilige le zone lagunari a bassa quota). I militari – che avrebbero accertato come le varie carcasse erano state predate e nascoste sotto il fogliame dagli animali selvatici per essere usate come riserva di cibo – hanno poi chiamato i volontari del Centro di Recupero Animali Selvatici della Provincia di Pesaro e Urbino.
In quella porzione di faggeta, lunga circa 300 metri, erano presenti anche due fenicotteri ancora in vita ma fortemente debilitati, recuperati e avvolti in coperte dai forestali (nella foto) prima di affidarli proprio alle cure del CRAS. Proprio ieri (17 marzo) entrambi i “superstiti” sono stati liberati alle Saline di Cervia, luogo di nidificazione della specie.
I fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus Pallas, 1811) non sono più una rarità in Italia, dove in alcune zone sono anche regolarmente nidificanti; l’ipotesi più plausibile, nel caso del Monte Catria, è che lo stormo, sorpreso da una tempesta di pioggia e vento mentre sorvolava l’appennino, sia stato scaraventato contro la fitta faggeta. I traumi dovuti allo scontro con gli alberi avrebbero quindi provocato il ferimento e la morte della maggior parte dei maestosi uccelli.