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“Storie per un Palio”, in mostra tutti i lavori in concorso per Perugia 1416

Sono giornate dense di appuntamenti in giro per i Rioni e in avvicinamento all’evento clou di Perugia 1416, in scena questo fine settimana con un programma ricco di iniziative. È stata inaugurata la mostra “Storie per un Palio”, un’esposizione dedicata ai lavori degli studenti partecipanti ai concorsi degli ultimi tre anni per il Palio d’artista, realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.

Curata dal docente Stefano Mosena, con la collaborazione di Filippo Moroni, vincitore del bando 2018, è stata allestita all’ex Misericordia di via Oberdan. Si possono così ammirare fino al 10 giugno le opere proposte a partire dal 2016, poi valutate dalle varie commissioni.

“Si tratta di un’occasione per mostrare l’impegno degli studenti nel realizzarle – ha sottolineato l’assessore Teresa Severini, presidente dell’Associazione Perugia 1416 –, per capire il lavoro di studio che c’è dietro ogni disegno, elaborato attraverso un concept che rimanda tutti i vari passaggi che hanno portato a tali risultati. Ma soprattutto è un’occasione per mostrare la difficoltà cui ogni anno è sottoposta la commissione nello scegliere l’opera vincitrice che rappresenterà il Palio dell’edizione in corso. La mostra rappresenta una valorizzazione di questo impegno. Quest’anno hanno partecipato in tanti. C’è stato quindi un crescendo, grazie anche al coinvolgimento che è stato capace di creare il professor Mosena, che ci consente di consolidare il connubio con l’Accademia, tra l’altro nostro socio fondatore. Come sempre detto, sarebbe più facile affidare il tutto ad un artista affermato, ma il nostro obiettivo è stato sempre quello di coinvolgere la cittadinanza e chi vive a Perugia. Questa sinergia – ha concluso la presidente Severini – rappresenta quindi anche una occasione per rendere partecipi i giovani al progetto Perugia 1416. Devono studiare la storia del periodo riferita alla città, ai suoi monumenti. E nel senso dell’interpretazione della sfida devono concentrare più elementi: la città, i Rioni, la competizione. Ci rimandano così il loro punto di vista, una lettura in chiave contemporanea del tutto, che cambia anche a seconda della loro provenienza. Si crea un dialogo con la città, appunto una partecipazione e una sinergia, che sono poi gli obiettivi della manifestazione per quella che è una festa della città”.

Tra gli altri appuntamenti di questi giorni, c’è stato anche un momento di raccoglimento con la benedizione dello stendardo di San Pietro, seguita alla santa messa officiata da padre Francesco D’Amico nella chiesina San Giuseppe dei falegnami, ai Tre Archi. I rionali hanno appositamente redatto una preghiera di invocazione al santo Pietro abate (detto Vincioli), protettore del Rione e fondatore del monastero benedettino di San Pietro. “Quello che facciamo per noi è come sacro – ha spiegato il Console Francesco Berardi – perché creare comunione e solidarietà tra le persone risponde a dei valori importanti dell’uomo. Ci crediamo, facciamo tutto questo con grande passione, soprattutto per mantenere sempre vive le nostre radici, un modo per trasmetterle anche ai giovani”.

Nello stesso tempo, dalla parte opposta, si è tenuto un approfondimento: Porta Santa Susanna ha organizzato, nella storica biblioteca dell’Accademia di Belle Arti, la conferenza “Banche e banchieri al tempo di Braccio. E oggi?”, a cura di Manuel Vaquero Piñeiro, docente Università degli Studi di Perugia, Fabrizio Adriani e Sara Sportellini di Fineco, che ha poi offerto il rinfresco a tutti i partecipanti.