Storia di Sebastiano, disabile di 10 anni senza scuolabus. La madre: "Diritto negato a mio figlio" - Tuttoggi.info

Storia di Sebastiano, disabile di 10 anni senza scuolabus. La madre: “Diritto negato a mio figlio”

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Storia di Sebastiano, disabile di 10 anni senza scuolabus. La madre: “Diritto negato a mio figlio”

Dom, 29/09/2024 - 10:02

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(Adnkronos) - Tutti i giorni esce di casa il mattino presto per portare i suoi due figli a scuola prima di entrare in aula nell’istituto in cui insegna a San Luca (Reggio Calabria). In assenza di uno scuolabus, un sacrificio non indifferente per Maria, vedova, madre di Sebastiano un bambino di 10 anni affetto da grave disabilità e costretto alla sedia a rotelle, e della sorellina di 8. "La mia auto è piccola e non è adeguata, ma non ho altra soluzione, è giusto che mio figlio vada a scuola. Dopo anni di battaglie per ottenere uno scuolabus con pedana idoneo al trasporto di una carrozzina, montata anche la pedana, tutto si è bloccato perché non c'è un autista", denuncia all'Adnkronos Maria A..  

"Le mie richieste continuano ed essere ignorate, promesse non mantenute nell'indifferenza generale. A farne le spese una persona con disabilità alla quale viene negato un diritto", racconta la mamma di Sebastiano, insegnante di sostegno, che per un anno ha vissuto a Torino, dove dopo una sola settimana dal suo trasferimento ha ottenuto uno scuolabus per suo figlio. "Qui a San Luca, nell'ambito scolastico e sanitario, invece siamo abbandonati a noi stessi. E' come combattere contro 'mulini a vento'", dice Maria A. scoraggiata e stanca di quelle che definisce "prese in giro". 

"Finora solo dalla Chiesa si sono fatti sentire nessuna figura istituzionale, tantomeno il Commissario (in quanto il nostra comune è commissariato) ha voluto ricevermi per cercare di risolvere la problematica che va avanti da tempo: una volta è il collaudo, una volta è la pedana, ora l'autista, sta di fatto che lo scuolabus per Sebastiano ancora non c'è", prosegue Maria ricordando che all'autista è stato fatto un contratto solo di alcuni giorni "per necessità della stessa scuola e per far vedere in eventi pubblici che tutto funziona". "E' semplicemente scandaloso: si parla tanto d’inclusione ma effettivamente non si fa nulla per attuarla", sottolinea infine l'insegnante appellandosi ancora una volta alle istituzioni affinché la situazione di Sebastiano si sblocchi. 

(Adnkronos) – Tutti i giorni esce di casa il mattino presto per portare i suoi due figli a scuola prima di entrare in aula nell’istituto in cui insegna a San Luca (Reggio Calabria). In assenza di uno scuolabus, un sacrificio non indifferente per Maria, vedova, madre di Sebastiano un bambino di 10 anni affetto da grave disabilità e costretto alla sedia a rotelle, e della sorellina di 8. “La mia auto è piccola e non è adeguata, ma non ho altra soluzione, è giusto che mio figlio vada a scuola. Dopo anni di battaglie per ottenere uno scuolabus con pedana idoneo al trasporto di una carrozzina, montata anche la pedana, tutto si è bloccato perché non c’è un autista”, denuncia all’Adnkronos Maria A..  

“Le mie richieste continuano ed essere ignorate, promesse non mantenute nell’indifferenza generale. A farne le spese una persona con disabilità alla quale viene negato un diritto”, racconta la mamma di Sebastiano, insegnante di sostegno, che per un anno ha vissuto a Torino, dove dopo una sola settimana dal suo trasferimento ha ottenuto uno scuolabus per suo figlio. “Qui a San Luca, nell’ambito scolastico e sanitario, invece siamo abbandonati a noi stessi. E’ come combattere contro ‘mulini a vento'”, dice Maria A. scoraggiata e stanca di quelle che definisce “prese in giro”. 

“Finora solo dalla Chiesa si sono fatti sentire nessuna figura istituzionale, tantomeno il Commissario (in quanto il nostra comune è commissariato) ha voluto ricevermi per cercare di risolvere la problematica che va avanti da tempo: una volta è il collaudo, una volta è la pedana, ora l’autista, sta di fatto che lo scuolabus per Sebastiano ancora non c’è”, prosegue Maria ricordando che all’autista è stato fatto un contratto solo di alcuni giorni “per necessità della stessa scuola e per far vedere in eventi pubblici che tutto funziona”. “E’ semplicemente scandaloso: si parla tanto d’inclusione ma effettivamente non si fa nulla per attuarla”, sottolinea infine l’insegnante appellandosi ancora una volta alle istituzioni affinché la situazione di Sebastiano si sblocchi. 

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