Sembra più seria del previsto la situazione riguardante il cantiere per la ricostruzione della scuola Dante Alighieri di Città di Castello, con i lavori ormai interrotti da settimane.
Proprio ieri (10 febbraio) infatti, – mentre il centrodestra insorgeva per sapere le motivazioni di questo brusco stop – il Comune tifernate si è rivolto addirittura al prefetto Armando Gradone, che ha riunito la cabina di regia con i Comuni della provincia di Perugia sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati dal PNRR.
Gradone, in questa sede, ha preso l’impegno ad aiutare l’amministrazione ad aprire un canale di dialogo con il Ministero dell’Istruzione, che attraverso Invitalia ha selezionato sia il progetto del nuovo istituto sia l’impresa appaltatrice dei lavori. “A fronte della segnalazione delle inadempienze dell’azienda affidataria delle opere, infatti, – fa sapere il sindaco Luca Secondi – da parte del dicastero competente non siamo riusciti ad avere finora risposte necessarie a ottenere il rispetto di quanto previsto dal contratto di appalto. Come amministrazione comunale continueremo ad adottare tutti gli atti di nostra competenza per fare in modo che la situazione si sblocchi”.
Il primo cittadino ha sottolineato anche come l’amministrazione comunale, dopo l’apertura del cantiere il 29 marzo 2024, si è attivata ogni qualvolta si sia reso necessario richiedere il rispetto del contratto di appalto da parte dell’azienda affidataria dei lavori. Già il 2 agosto il sindaco aveva informato Invitalia delle difficoltà operative e di comunicazione riscontrate con la ditta appaltatrice, senza ricevere riscontro.
A seguito dei 20 ordini di servizio emessi dalla direzione lavori del cantiere, alla maggior parte dei quali l’impresa titolare del cantiere non ha ottemperato, il Comune – in data 12 dicembre 2024 – ha inviato una diffida formale alla stessa ditta appaltatrice affinché provvedesse all’esecuzione di quanto richiesto, senza ottenere risposta. Sempre a dicembre, attraverso il Responsabile Unico del Procedimento l’amministrazione comunale ha nuovamente scritto sia al MIUR che a Invitalia, richiedendo supporto per affrontare le criticità in atto. A seguito di tale istanza, Invitalia ha proceduto alla diffida della ditta appaltatrice, nuovamente senza riscontro.
“Al prefetto di Perugia – prosegue Secondi – abbiamo chiesto anche di rappresentare al MIUR la necessità che le risorse provenienti dai ribassi delle gare di appalto dei progetti finanziati dal PNRR possano essere messe a disposizione degli stessi interventi per le quali erano previste, cosa finora non concessa. Siamo fiduciosi che la cabina di regia attivata dal prefetto possa dare un prezioso contributo alla risoluzione delle molte questioni complesse purtroppo in campo in questa importantissima partita del PNRR”.