Stop di Ikea e nuova Collestrada, mercoledì l'assemblea - Tuttoggi.info

Stop di Ikea e nuova Collestrada, mercoledì l’assemblea

Redazione

Stop di Ikea e nuova Collestrada, mercoledì l’assemblea

Anima Civica: l'ampliamento del centro commerciale non è necessario | Pd all'attacco, il caso scuote la campagna elettorale
Mar, 29/01/2019 - 08:37

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Assemblea degli aderenti di Anima Civica, mercoledì 30 gennaio, alle ore 21 nella Sala Miliocchi di Corso Garibaldi, per discutere del caso Ikea, dopo l’annuncio del colosso svedese di rinunciare all’opzione per lo store nella nuova Collestrada e l’apertura, nell’attuale centro commerciale, di un suo piccolo negozio dove prenotare online mobili e accessori.

Era stato fatto passare come progetto di riqualificazione dell’area ex Enel di Collestrada – scrivono i responsabili di Anima Civica – ma in realtà questa superficie comprendeva solo il 10% di quella del progetto complessivo. Dopo lo slittamento del progetto chiesto dalla multinazionale, apprendiamo che Ikea al momento non verrà realizzata a Perugia. Il progetto  è stato congelato dal colosso svedese e la città resta in attesa di una decisone definitiva. Ikea sembra voglia puntare su negozi piccoli e questa resta un’opzione in campo anche per Perugia. L’investimento da 40 milioni su Collestrada potrebbe comunque essere cancellato o fortemente ridimensionato. Ufficializzata per adesso l’apertura il 2 febbraio di uno sportello interno al Centro Commerciale della multinazionale“.


Ikea subito a Perugia, ma in versione ridotta


Ma Eurocommercial sarebbe comunque intenzionata a proseguire nel progetto di ampliamento del centro commerciale. “Non si parla di una semplice estensione ma di più raddoppio della struttura attualmente esistente“, viene ricordato cifre dell’ampliamento alla mano: da 21mq a 84mq. Con il nodo legato alla viabilità, di affrontare ancora con Anas.

Riteniamo questo ampliamento assolutamente non necessario – scrivono i responsabili di Anima Civica – anzi dannoso per la città. Lo testimoniano anche i molti gruppi di cittadini residenti a Collestrada e Ponte San Giovanni che si sono mobilitati in questi mesi per manifestare che il territorio non ha bisogno di ulteriori colate di cemento. Perugia è tra le prime città in Italia per presenza di medio/grandi strutture commerciali in rapporto alla popolazione, il che rappresenta un dato allarmante sulle politiche del territorio che sono state attuate in questa città negli ultimi decenni. I quartieri di Ponte San Giovanni e Collestrada già da tempo manifestano svariate problematiche in tema di viabilità, rappresentando una delle zone maggiormente trafficate della città e della Regione“.

Perugia – prosegue la nota – non ha bisogno di nuovi centri commerciali ma di politiche per la vivibilità degli spazi pubblici e per la riqualificazione urbana.Mobilitiamoci per invertire queste tendenze deleterie per il futuro della nostra città. Una politica che non lavora per la salvaguardia del territorio è una politica incapace di progettare il futuro della città che è chiamata a governare“.

L’assemblea di mercoledì rappresenterà l’occasione di parlare di Ikea e del nodo nuova Collestrada, secondo il percorso di partecipazione e discussione sui temi di Perugia in maniera aperta e condivisa portato avanti da Anima Civica.

E il Pd, dopo l’intervento del consigliere regionale Leonelli che ricordava la contropartita ai disagi subiti da perugini sarebbe stata l’attesa apertura di Ikea, ora saltata, incalza il sindaco in Consiglio comunale,dove i dem erano usciti dall’aula al momento del voto sulla pratica Collestrada. Nel mirino “l’incapacità della giunta Romizi di portare una visione per la città” e ribadiscono le ragioni che li avevano portati a non prendere parte al voto per un progetto pensato in fretta e tra pochi intimi, senza una reale partecipazione cittadina.  Ed ora, attaccano i dem, “la maggioranza non può pensare di cavarsela con qualche aggiustamento al progetto, è evidente che la valutazione da fare è ben più impegnativa”.

Insomma, il caso Ikea, da superfreccia all’arco del centrodestra in vista delle elezioni di maggio, rischia di trasformarsi in un boomerang politico.

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