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Stop alberghi per gli sfollati del terremoto | Ma non per tutti

Entro qualche settimana gli sfollati del terremoto non usufruiranno più della sistemazione alberghiera, usufruendo delle altre forme di sostegno esistenti. In realtà già da mesi ormai negli alberghi sono rimasti soltanto gli sfollati di Norcia, Cascia e Preci, dopo che una precedente ordinanza della Protezione civile aveva disposto il ricorso al contributo per l’autonoma sistemazione per tutti gli altri sfollati dell’Umbria.

Ora l’assistenza alberghiera avrà termine anche per chi risiede nei comuni più prossimi all’epicentro e che non è in attesa di una Sae. Chi invece sta aspettando il completamento e l’assegnazione della casetta (fervono i lavori per evadere il fabbisogno entro inizio 2018) potrà rimanere, così come chi ha avviato i lavori di ricostruzione leggera. Diverse famiglie, tra l’altro, sono già rientrate in Valnerina nelle scorse settimane, dopo che era stato sospeso il servizio di trasporto quotidiano dal Perugino a Norcia e Cascia.

A chiarire la situazione è la Protezione civile regionale dell’Umbria dopo che la questione è finita nelle cronache nazionali, venendo in alcuni casi fraintesa anche a causa di interventi politici volutamente sibillini.

In Umbria – specifica la struttura regionale – per nessun cittadino terremotato sarà disposto l’abbandono della sistemazione alberghiera in assenza della concessione di una ‘casetta’ o meglio di una soluzione abitativa di emergenza, o dell’utilizzo del contributo per l’autonoma sistemazione, e comunque a tutti è e continuerà ad essere garantito il diritto all’assistenza”.

Per garantire la continuità nelle forme di assistenza, dunque, non usciranno dagli alberghi i cittadini che hanno diritto alla SAE fino alla consegna delle stesse. Per gli altri la permanenza in albergo è possibile fino al 31/01/2018 come stabilito dal Comitato Istituzionale dell’11 dicembre 2017. Nel caso in cui, però, i lavori di riparazione dell’edificio danneggiato dal terremoto con danno lieve risultano iniziati entro il 31 dicembre 2017 è prevista un’ulteriore proroga e quindi la permanenza in albergo fino al 31 marzo 2018.

Tutti gli altri soggetti che dovranno a quella data lasciare l’albergo non verranno comunque abbandonati, ma potranno beneficiare del Contributo Autonoma Sistemazione fino all’agibilità della propria casa, come per altro accade già da più di un anno per gli oltre 5500 cittadini che usufruiscono di questa modalità di assistenza.

Continua quindi il sistema dell’assistenza, ma con costi congrui a carico della collettività. Dei soggetti che devono uscire entro il 31 gennaio 2018 si segnala che di questi, n. 109 (circa 50 famiglie) sono ospitati negli alberghi di Cascia e Norcia e potranno scegliere quindi tra 2 percorsi di assistenza: il Contributo di Autonoma Sistemazione, già previsto sin dall’inizio dell’emergenza dalle ordinanze del Dipartimento nazionale di Protezione Civile o, in alternativa, la possibilità di utilizzare i containers collettivi.

Va ricordato, inoltre, che la protezione civile nazionale fin dal primo momento ha stabilito che l’assistenza alla popolazione era garantita da due strumenti: SAE (Soluzioni abitative di emergenza) e CAS (contributo autonoma sistemazione). Il ricorso agli alberghi è una misura straordinaria e transitoria che a 15 mesi dalla crisi sismica del 30 ottobre 2016 si ritiene opportuno superare.    Tutto questo anche per raccogliere l’invito del Dipartimento nazionale di Protezione Civile a contenere, nella giusta misura, le spese per la gestione emergenza. Infine – conclude la nota della Protezione Civile – tutto ciò risulta perfettamente coerente anche con l’accelerazione alla ricostruzione dei danni lievi (ESITI B – C) che è stata recentemente stabilita dal decreto fiscale convertito in legge i primi giorni di dicembre e che impone la presentazione dei progetti entro il 30 aprile 2018 pena la perdita del contributo e del diritto all’assistenza”.