(Ale. Chi.) – Ore frenetiche per gli aspiranti studenti universitari di Medicina, Odotontoiatria e Veterinaria: il Ministero ha infatto pubblicato tra ieri e oggi i risultati dei test d'ingresso per l'ammissione alle facoltà universitarie. Tra boom di insufficienze, scivoloni, alternative e piani b nel caso della bocciatura, c'è chi continua a manifestare il proprio dissenso contro lo svolgimento dei test stessi. Sono la Rete degli Studenti Medi e l'UDU (Unione degli Universitari), che da anni si battono su tutto il territorio nazionale contro il sistema del numero chiuso. A loro avviso quest'ultimo “oltre ad essere iniquo ed inefficiente, danneggia gravemente il Diritto allo Studio ed il concetto di Istruzione pubblica, alla cui base non possono stare logiche elitariste e falsamente meritocratiche. Il caso del plico manomesso al test d’ ingresso della Facoltà di Medicina di Bari non è che un esempio della fallacia di un sistema di selezione che viola un diritto fondamentale come il libero accesso all’istruzione per tutti i cittadini“.
Durante la notte alcuni studenti hanno fatto visita al Ministero, organizzando un blitz: hanno infatti tappezzato l’entrata e la scalinata delle centinaia di volti che nelle scorse settimane hanno partecipato alla fotopetizione “#stopaltest Io Ci Metto La Faccia”. E' sempre per denunciare e manifestare contro questo sistema e le sue modalità di attuazione che oggi (23 Aprile 2014, ndr), la Rete degli Studenti Medi e l'Unione degli Universitari si mobilitano in tutte le città italiane. “Dopo aver intrapreso oltre 500 ricorsi, dopo aver avviato la foto-petizione sui social network “Stop al test, io ci metto la faccia” ed aver creato un'applicazione per smartphone per presentare le modalità di attuazione dei test, dopo aver organizzato assemblee per spiegare e presentare tutte le problematiche inerenti il numero chiuso, aver fatto appello direttamente all'attuale Ministro Giannini ed al Governo presieduto da Matteo Renzi ed aver presentato le nostre proposte alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, come sindacati studenteschi torneremo nelle piazze di ogni città per ribadire ancora una volta il ruolo fondamentale che svolge un’Università libera ed accessibile a tutti all'interno di una società civile“. A Perugia i ragazzi si sono dati appuntamento in Piazza della Repubblica, armati di mascherine con su scritto il motto della foto petizione, “#stopaltest”, per poi dare via ad un flashmob lungo fino a Piazza 4 Novembre.
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