È dunque il sindaco di Assisi Stefania Proietti la candidata del Movimento 5 Stelle, ufficializzata da Luigi Di Maio, atteso oggi proprio nella città serafica al Cortile di Francesco in un panel dove parlerà di Libia, alle 15. In attesa di sapere come finirà la votazione sulla piattaforma Rousseau sul patto civico proposto dal capo politico – e soprattutto in attesa di sapere se davvero il Pd, dopo aver fatto notare come il nome del sindaco di Assisi sia “un nome poco noto”, Verini dixit, sosterrà l’eventuale corsa di Proietti in regione. – viene da chiedersi se i pentastellati sanno o ricordano quello che, tra verità storica e leggenda, si mormora ad Assisi a proposito delle passate comunali. In molti ricordano lo ‘sgarro’ che l’attuale prima cittadina – che per Filippo Gallinella è il candidato con le “caratteristiche migliori” (“Come me – spiegava ieri alle agenzie di stampa – è un ingegnere e si occupa da tempo di tematiche ambientali”) – ha fatto proprio ai pentastellati. E soprattutto, chissà se i pentastellati regionali e nazionali sanno quanto caparbia e poco ‘addomesticabile’ sia la prima cittadina di Assisi.
Ad Assisi, e non solo, non mancano le ironie, anche da ambienti vicini alla maggioranza che la sostiene, per le velleità del sindaco; sono in molti a far notare che al momento tutta l’esperienza politica della Proietti è tre anni da prima cittadina, con un bilancio tutto sommato modesto, senza successi eclatanti e anzi con qualche flop sul fronte eventi e iniziative. È il caso di Universo Assisi (criticato in primis da un assessore, Simone Pettirossi della stessa giunta in quota Pd). E c’è anche da considerare che, per stessa ammissione di parte della maggioranza, dei progetti annunciati nel libro dei sogni del programma amministrativo 2016-2012 – asilo nido comunale, riqualificazione del Pincio, riapertura della piscina – al momento non si vede granché.
Ma, tornando alle scorse comunali assisane, leggenda vuole che nel 2015 la prima cittadina, all’epoca solo ingegnere ambientale e professoressa all’Unimarconi di Roma, venne avvicinata dal mondo pentastellato assisano per contribuire al programma ambientale del meet up di Assisi, proprio in vista delle amministrative.
La futura prima cittadina, il 4 marzo del 2016, partecipò anche all’inaugurazione della sede grillina a poche decine di metri dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Una presenza che secondo i “maligni” non era solo di simpatia, ma anche di una prima conoscenza con il “popolo grillino”, proprio in vista della futura corsa da sindaco. In quota non Pd-civiche, ma Movimento 5 stelle.
Secondo quanto si mormora ad Assisi, tra qualche verità storica e leggenda, consci dei suoi buoni agganci nel mondo religioso – lunga parentesi: la sindaca è, o era, una pupilla del vescovo e del mondo cattolico; nel suo curriculum, si legge che è componente del Gruppo di studio sulla Custodia del Creato della Conferenza Episcopale Italiana, dalla quale è stata delegata come responsabile per i temi ambientali presso il Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d’Europa; Consigliere di Amministrazione dell’Istituto Serafico per sordomuti e ciechi di Assisi, Ente Ecclesiale senza scopo di lucro accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, e componente della Commissione per la Pastorale Sociale e il Lavoro della Diocesi di Assisi Nocera Umbra e Gualdo Tadino e della Commissione per il Lavoro, Pace e Salvaguardia del Creato della CEU Conferenza Episcopale Umbra) – i pentastellati assisani avrebbero allora perorato la sua causa. A Perugia come a Roma, la Proietti era (sarebbe) presentata in sintesi come una candidata con buone possibilità di vincere, stante il quadro spezzettato dell’allora competizione elettorale e con la destra divisa in tre-quattro candidati e il centrosinistra storicamente in affanno in una città ‘bianca’ come Assisi.
Secondo i boatos cittadini, allora Proietti aveva ottenuto non solo il placet per candidarsi, da esterna (una cosa allora impensabile per il Movimento 5 Stelle) e senza le comunarie (che ci sarebbero comunque state per scegliere i candidati consiglieri, ma non il candidato sindaco). Ma addirittura, secondo i rumors, pare le fosse stata garantita massima libertà nella scelta della squadra assessorile, con una sua giunta tutta composta da esterni competenti.
I candidati M5s, in estrema sintesi (che poi è quello che Di Maio propone oggi nel suo Patto Civico), si sarebbero accontentati di fare i consiglieri semplici. Questo, grosso modo, succedeva tra gennaio marzo 2016. Ma poi, a sorpresa, Proietti ci avrebbe ripensato. Perché la futura prima cittadina, consapevole forse che la giunta ha sì un peso, ma se i consiglieri comunali tolgono la fiducia si va tutti a casa, chiese (senza però ottenere) di poter creare una sua lista civica, alleata al Movimento 5 Stelle, con cui ottenere più voti (e puntellarsi con un drappello di consiglieri).
La proposta venne bocciata. Ad inizio aprile i pentastellati si fecero le loro comunarie, vinte dall’attuale consigliere Fabrizio Leggio. Una decina di giorni dopo la sindaca lanciò un appello “ai volenterosi” con la sua lista civica Assisi Domani, poi raccolto da Pd e Socialisti (questi ultimi, in tandem con pezzi dell’associazionismo cattolico, confluirono nella lista dei Cristiano Riformisti).
Quanto sopra è verità storica o leggenda? Probabilmente un po’ e un po’, anche se a parziale pezza d’appoggio giova ricordare che della decina di comuni umbri al voto nel 2016, Assisi era il nome più pesante e importante. E nonostante la presenza del Sacro Convento, cui nessun esponente nazionale che arrivi in Umbria manca di fare visita, nessun esponente di primo piano e di peso del gotha penta stellato arrivò ad Assisi. Per capirsi: nessun Di Maio o Di Battista, peraltro allora all’opposizione e non oberati da impegni di governo).
Dunque, nell’attesa di sapere se i pentastellati, a tutti i livelli, sono a conoscenza dello sgarbo del 2016, giova anche ricordare alcuni degli ultimi comunicati firmati dal M5S Assisi. Se è vero che, parlandone con i suoi amici su Facebook, il consigliere pentastellato Fabrizio Leggio spiega che “avere un presidente di Assisi sarebbe una manna dal cielo” (finalmente Assisi, che da anni non esprime un suo candidato in Regione limitandosi a esponenti delle zone limitrofe, avrebbe un suo rappresentante), fino a pochi giorni prima Proietti, da Leggio, era descritta come una persona “estrazione della Diocesi, che governa con il libro di Papa Francesco in mano, infischiandosene degli stessi partiti che reggono la maggioranza” (e non si vede perché, se va così in Comune, dovrebbe ipoteticamente essere diverso in Regione). In un comunicato di commento alle vicissitudini di Universo Assisi, Proietti era descritta come in attesa di capire “se le conviene scappare in Regione e lasciare le belve a spolparsi i posti che poi saranno vacanti. Così – questo il testo- chi siederà al posto del sindaco, dovrà subito risolvere il gigantesco problema dei dipendenti comunali che, nel frattempo, vista la follia lavorativa interna agli uffici, fuggono altrove, altri si rifugiano su quota 100 e altri ancora non possono nemmeno andare in ferie per non lasciare i servizi scoperti”.
La firma era quella del senatore Stefano Lucidi e del consigliere M5S per Assisi Leggio. E posto che in politica ciò che è vero oggi non è vero domani, il candidato, se può, spieghi le differenze con l’attuale situazione politica umbra, in cui i prossimi cinque anni dell’Umbria verranno definiti a circa un mese dalle elezioni.