di Stefania Filipponi (*)
La decisione di trasferire il Direttore Generale della ASL 3 e di “parcheggiarla” all’assessorato regionale alla sanità, seppur definita amministrativa e funzionale, merita una attenta riflessione .In politica nulla accade per caso; l’importante saper cogliere la giusta chiave di lettura. Prima riflessione: l’inchiesta definita sanitopoli è “esplosa” lo scorso anno e non ci sono novità: l’iter procedurale sta semplicemente seguendo il suo “corso”. L’indagine riguarda numerose personalità della politica regionale, eppure la decisione è limitata ad una sola. Il garantismo non può essere invocato ad intermittenza, solo quando fa comodo, né la magistratura può essere strumentalizzata per “la resa dei conti “ all’interno di una parte politica.
Seconda riflessione: la Presidente Marini sembra soprattutto interessata a tracciare una profonda linea di demarcazione con la passata gestione, dimenticandosi, però, di quelli che furono i suoi sostenitori nelle elezioni primarie. Ed allora: di quale discontinuità si parla…
Ma soprattutto: perché proprio ora il trasferimento della Rosignoli? È volutamente riduttivo liquidare la questione limitandola alla gestione della ASL 3, che peraltro risulta essere la più efficiente rispetto alle altre aziende regionali; le problematiche coinvolgono il sistema Umbria e un'intera classe politica regionale, compresa l’attuale Giunta. Sembra, invece, che si voglia approfittare degli accadimenti giudiziari per rispolverare le vecchie logiche accentratrici, per far prevalere un territorio in danno di un altro, per soddisfare le mire espansionistiche, anche personali, continuando con il collaudato metodo spartitorio. Come si inserisce in questo contesto la preannunciata riforma sanitaria e la riduzione delle ASL? Non si tratta delle solite rivendicazioni di campanile, ma le scelte devono essere effettuate nell’ottica degli interessi dei cittadini e nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia ed economicità. Il vero problema è che il territorio folignate non ha una guida autorevole, in grado di rivendicare il proprio ruolo e la propria centralità, in ambito regionale. Ed allora un Tevere sempre può largo, rischia di rompere gli argini ed allagare i territori…
(*) Capogruppo Impegno Civile
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