Lu. Bi.
Ormai gli Statuto sono di casa a Terni, ma ogni volta che la band torinese torna nella conca il pubblico risponde sempre con grande entusiasmo. Ieri sera lo scenario è stato quello del palco centrale della festa del Pd, presso “La Passeggiata”, che ha ospitato lo ska e il ritmo frenetico della musica che tanto favore di critica e 'adepti' sta trovando in questi ultimi tempi. Tra le primissime file, davanti al palco, vietato restare fermi o non partecipare. Giovani e meno giovani si sono impossessati della zona dando vita a balli e coreografia improvvisate sui ritmi di brani come “Controcalcio”, scritto da Enrico Ruggeri sul mondo di uno sport che è diventato business. La stoccata della band allo sciopero che 'gli uomini in mutande' avrebbero avuto il coraggio di fare e la dichiarazione d'amore per il vecchio calcio, quello che si giocava senza sponsor sulle maglie e con la passione. Da sempre gli Statuto sono impegnati nell'analizzare e approfondire tematiche sociale e i drammatici avvenimenti della realtà: “Un ragazzo come me” ne è un esempio, testo scritto in ricordo del ragazzo di Parma che morì l'anno scorso in uno scontro a fuoco con le forze dell'ordine presso un autogrill. In una recente intervista gli Statuto si sono ulteriormente avvicinati al mondo dei meno privilegiati, a quello degli operai per intenderci, spendendo parole di grande valore sociale: ” Non siamo mai stati, non siamo e non saremo mai rockstar, siamo degli “operai” della musica, cioè viviamo con un tenore di vita da operaio ma con il privilegio di faticare molto meno e divertirci molto di più. Ma siamo sempre attenti e pronti a sostenere le cause sociali che viviamo noi stessi in prima persona e per qualsiasi iniziativa di necessità veramente solidale siamo sempre in prima linea disponibili, perché per noi è un piacere appoggiare la gente che viene e vive sulla strada come noi”
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