Torna il Piantamaggio in Valnerina. Nella notte tra il 30 aprile il 1 maggio ad Ancarano e Campi di Norcia, e a Corone e Castelvecchio di Preci, rivive una antica tradizione di origine pagana che quest'anno il CEDRAV, il Centro di Documentazione regionale, ha voluto valorizzare nelle sue peculiarità con un programma particolarmente interessante.Si comincia questa mattina (ore 11), nella sala polivalente del comune di Preci, dove il Prof. Giancarlo Palombini dell'Università di Perugia terrà una lezione di antropologia visuale aperta a tutti con ascolto di brani di musica e filmati di repertorio. Si prosegue, poi in serata, ad Ancarano e Campi (ore 21) e a Corone e Castelvecchio (ore 22) con l'antico rito di preparazione e di innalzamento del “Maggio”: tutta la manifestazione verrà videoregistrada dal Cedrav.
Pietro Bellini (a sinistra nella foto), Presidente del CEDRAV, anche attraverso la realizzazione di un depliant promozionale curato dal direttore dell'ente di ricerca Fulvio Porena e dal ricercatore Agostino Lucidi, ha voluto pubblicizzare questa tradizione che risale alle feste della primavera chiamate “Baccanali”, gli antichi riti che si svolgevano in onore del dio Bacco o Dioniso proprio alle calende di maggio. Ma in cosa consiste oggi questa tradizione ancestrale? Il “Maggio” è un albero di faggio o di pioppo, simbolo della fertilità, preso, anzi “rubato”, nelle campagne circostanti dai giovani del paese. Questo albero, individuato nei giorni precedenti la festa, viene tagliato e portato nella pubblica piazza. Dopo essere stato spogliato e ripulito dalle fronde e dalla corteccia, viene integrato nella parte alta con un ramo di ciliegio fiorito, proprio a simboleggiare il matrimonio tra gli alberi e quindi la fertilità. Inoltre, nella parte più alta, viene legata anche un tricolore, forse in ricordo degli alberi della libertà che tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento, venivano innalzati in ogni luogo dove arrivavano i venti e gli entusiasmi della Rivoluzione Francese.
La parte più entusiasmante della manifestazione è poi quella legata all'alzata dell'albero, che viene effettuata con l'ausilio di corde, scale e mediante un grosso tavolone per far scivolare nella buca già preparata la base del fusto.Tutta l'operazione avviene con l'aiuto fisico ed emotivo dei partecipanti alla manifestazione che, dopo aver “piantato” il “Maggio” passano alla festa vera e propria con musiche, canti e degustazioni di cibo e bevande.Il “Maggio” rimane piantato per tutto l'anno, sino alla successiva manifestazione, quando viene abbattuto e ridotto a legna da ardere, magari per preparare il braciere della cena della festa, lasciando così libero il posto per il nuovo albero da innalzare.