Di fronte all’annunciato aumento dei prezzi dei carburanti, anche alla luce delle tensioni in Medio Oriente, il Codacons va all’attacco e annuncia un esposto all’Antitrust.
Aumenti che in parte – accusa il Codacons – vengono attribuiti alle crescenti tensioni nell’area medio-orientale tra Usa e Iran, ma che in realtà nulla hanno a che fare con quegli avvenimenti.
Per l’associazione dei consumatori le ragioni dell’aumento sono altre. “Da tempo già il Governo sta pensando, al fine di far quadrare i conti e risanare il buco economico di oltre 3 miliardi di euro, di aumentare il prezzo della benzina e del diesel come manovra necessaria – afferma Marco Donzelli, presidente del Codacons -. Si prevedono infatti, grazie all’aumento delle imposte sulla benzina, gettiti di oltre 1,2 miliardi di euro per il 2021 e più di 1,7 per il 2022“.
La decisione andrà a gravare ulteriormente il prezzo del carburante, il quale già di per sé ha un costo molto elevato a causa delle accise e dell’Iva al 22%.
“Falso attribuire quindi alle tensioni in Medio-Oriente gli aumenti dei costi – conclude il Codacons – presenteremo un esposto all’Antitrust al fine di verificare la correttezza di quanto avviene“.