Terni

Stadio-clinica Ternana, Bandecchi “Conferenza Servizi ‘supercazzola’” | Pd e M5S all’attacco

Ci sono voluti 50mila euro per il parere dell’università Cattolica sulla sostenibilità del progetto stadio-clinica della Ternana per capire che, così come strutturato, non può essere realizzato. Il parere dell’ex ministro alla Salute, Renato Balduzzi, ha sentenziato che “è impossibile giuridicamente” e la Conferenza Decisoria dei Servizi di ieri, 3 novembre’ ha ribadito che è impossibile, al momento, rivedere le assegnazioni delle convenzioni pubbliche alle cliniche private, contenute nel Piano Sanitario Regionale vigente. Ma questo già si sapeva. Era l’8 giugno scorso, quando l’assessore Coletto, intervenuto in Seconda Commissione, aveva lasciato intendere che non sarebbe stato facile ‘mettere mano’ al sistema convenzioni prima della scadenza di quelle in essere. Una débacle politico-amministrativa facilmente prevedibile, sia a livello locale che a livello regionale. Non solo la Regione ha ‘bloccato’ il progetto della Ternana, ma anche la costruzione del nuovo centro sportivo Ternanello è in un vicolo cieco, almeno per il momento. Si è scelto di appellarsi a un ottimismo che, legge alla mano, non era poi così scontato.

Il timore riverenziale della politica per Bandecchi

Parte della situazione della attuale è dovuta anche a un certo timore riverenziale che la politica soffre nei confronti del patron della Ternana, Stefano Bandecchi. Di fronte a un imprenditore che mette sul tavolo milioni di euro, in un momento in cui i conti pubblici sono particolarmente in crisi, come si fa a dire ‘no’? Quindi si va un po’ per tentativi, cercando di trovare una soluzione ‘guazzabùglio’, cercando di non urtare la suscettibilità dell’imprenditore Bandecchi che, alla bisogna, mette tutti a tacere. “Io tiro fuori i soldi e faccio progetti, voi che fate?” è la frase ricorrente del patron rossoverde nei confronti dei politici che, di volta in volta, ‘si sono messi contro’ di lui. Parole che ovviamente hanno una certa ‘presa’ sull’opinione pubblica e su chi vota: bisogna ‘stare attenti’ a mettersi contro Bandecchi. Ma questa, per Terni, è storia vecchia: non si può stare contro il presidente della Ternana. Non che Bandecchi abbia colpe, intendiamoci. Ma ognuno il suo ruolo: la politica amministri la cosa pubblica secondo le leggi e le norme, l’imprenditore crei sviluppo e posti di lavoro in cambio di guadagno personale. La politica parli chiaro, senza creare false speranze e illusioni, perché poi ci si sente anche presi in giro, come probabilmente è successo a Stefano Bandecchi che, giustamente, ironizza “Ci sono voluti due anni per dirmi che non potevo fare il progetto?”. E ce lo chiediamo anche noi.

Stadio-clinica, Bandecchi “La Conferenza dei Servizi è stata una supercazzola”

“Il progetto di equilibri finanziario stadio-clinica è stato bocciato – ha commentato laconicamente il patron della Ternana, Stefano Bandecchi – almeno fino a quando in Regione non si deciderà di assegnare posti letto in convenzione anche alle cliniche private di Terni. Inutile crearsi false illusioni – prosegue Bandecchi – credo che lo stadio lo costruirà il prossimo presidente della Ternana. È venuta fuori una ‘supercazzola’, cioè io posso fare lo stadio con i soldi miei, però poi melo ripago con i soldi miei. Sicuramente l’università Nicolò Cusano andrà avanti nel portare avanti il progetto sportivo della Ternana, ma anche per quanto riguarda la costruzione del centro sportivo Ternanello cercheremo altri terreni, perché anche lì le cose stanno andando avanti in maniera troppo farraginosa”. Ovviamente il riferimento è all’ormai noto ricorso del comitato “Tuteliamo Colle Dell’Oro” contro la costruzione del centro sportivo Ternanello.

Stadio-clinica, la Regione temporeggia “Vedremo”

“In ottica di programmazione sanitaria – si legge in un comunicato della Regione di oggi, 4 novembre – il governo regionale intende effettuare una ricognizione generale dei bisogni di salute e mobilità passiva e con essa rivedere le convenzioni in essere al fine di fornire servizi di qualità evitando l’emorragia di utenti verso le strutture extra regionali territorialmente limitrofe. In tal senso come detto, verrà intrapreso un percorso tecnico amministrativo entro tempi ragionevolmente brevi”. Vale a dire che si vedrà in futuro.

Perché il progetto stadio-clinica non funziona

Secondo la Regione il progetto stadio-clinica non è percorribile vista “La disciplina legislativa vigente” che “distingue nella richiesta avanzata quattro specie di attività: la costruzione di una struttura sanitaria, l’esercizio di attività sanitarie, l’esercizio di attività sanitarie per conto del Servizio Sanitario Nazionale e l’esercizio di attività sanitarie a carico del Servizio stesso”. Per ognuna di queste è prevista, come detto, una apposita procedura, vale a dire: l’autorizzazione alla realizzazione, l’autorizzazione all’esercizio, l’accreditamento istituzionale, l’accordo contrattuale. “Per tale motivo – spiega la Regione – si è rilevata l’impossibilità di pervenire all’approvazione integrale, per quanto attiene alle competenze dell’ente Regione, del progetto così come presentato dal proponente”.

L’autorizzazione per la realizzazione della struttura può comunque divenire oggetto di specifico atto da parte del Comune di Terni, che si è reso disponibile in sede di Conferenza dei Servizi e che dovrà acquisire il parere da parte della Regione che si esprimerà sulla base dei fabbisogni della specifica localizzazione territoriale in cui si intende realizzare la struttura “con l’obiettivo di garantire un’omogenea distribuzione dell’offerta sanitaria. La medesima procedura, invece, non è percorribile per l’autorizzazione all’esercizio di attività sanitaria”.

Il Pd “esito scontato”

“Nonostante sia stata fatta montare una trepidante attesa, l’esito della Conferenza dei servizi che si è tenuta ieri in Regione sul caso Stadio – Clinica di Terni, era del tutto scontato, semplicemente perché è buona norma non andare oltre ciò che è consentito dalla legge” – è quanto si legge in una nota del consigliere regionale Fabio Paparelli (Partito Democratico) – “solo degli sprovveduti o degli incompetenti in malafede, sia dal punto di vista tecnico che politico-amministrativo, potevano alimentare per mesi vane aspettative su questa vicenda, pur di prendersi la scena, così come è successo nel caso dell’assessore regionale Melasecche e del sindaco di Terni Latini”.

“I due, come è ormai chiaro a tutti, si sono resi protagonisti – prosegue Paparelli – di una vera e propria presa in giro ai danni del presidente della Ternana, dei tifosi e dell’intera città e per questo dovrebbero chiedere scusa e dimettersi. Il primo per aver illuso strumentalmente una città con tanto di raccolta di firme e, il secondo, per non aver saputo difendere fin da subito gli interessi della sua comunità. Come era ampiamente prevedibile – dichiara ancora Paparelli – anche senza il ricorso a superconsulenti, è stato semplicemente ribadito che non è possibile condizionare la realizzazione di uno stadio al convenzionamento pubblico di 100 posti letto presso una clinica che ancora non esiste. Sin dall’inizio, consapevoli di ciò, avevamo suggerito ai proponenti di valutare strade alternative di compensazione finanziaria per la realizzazione dello stadio, forti della nostra cultura riformista e della serietà con cui ci si deve porre di fronte ad un imprenditore. Inoltre senza perdere tempo e danaro bastava chiedere, come suggerito da noi, un parere preventivo che avrebbe fatto risparmiare tempo e danaro”.

Paparelli spiega che “in sostanza dalla Conferenza dei servizi viene rimarcato quanto stabilito dal decreto legislativo 502 e da una dgr del 2018, cioè che allo stato attuale è possibile accreditarsi e ottenere il convenzionamento con la sanità pubblica solo dopo aver costruito una struttura sanitaria. Peraltro, come il Tar ha affermato più volte con chiarezza, chiunque abbia ottenuto l’accreditamento può e deve poter partecipare alle procedure comparative (gare) per ottenere il convenzionamento, in base ovviamente alla qualità dei servizi offerti. Per questo motivo appare oltremodo strumentale, quanto inopportuno, che la Regione, pur di salvarsi in calcio d’angolo, continui a parlare di possibili riequilibri futuri tra Terni e Perugia da realizzare proprio sul tema dei convenzionamenti sanitari, quando Tesei, Melasecche e compagnia sanno bene che esistono, per legge, solo gare e procedure comparative regionali, cui si partecipa per diritto e non per scelta politica. A Terni è già stata autorizzata la costruzione di una clinica privata che al pari delle altre esistenti in Umbria, qualora costruita ed accreditata, potrà partecipare all’iter ed alle procedure volte ad ottenere il convenzionamento. Il solito fumo negli occhi gettato per confondere oltremodo l’ambiente e provare a prendere tempo dato che a breve proprio a Terni ci saranno le elezioni comunali e questa vicenda evidenzia la incompetenza e la debolezza delle classi dirigenti di destra che governano città e regione”.

“Si apra ora – conclude Fabio Paparelli – un dibattito vero in città sullo stato vergognoso della sanità pubblica, con migliaia di cittadini costretti a depennarsi dalle liste di attesa e si apra un confronto vero sulle possibilità di avere un nuovo stadio. Mi limito a ricordare che si potevano e si possono percorrere strade alternative per raggiungere totalmente o parzialmente gli equilibri finanziari per il nuovo stadio, sia attivando sinergie pubbliche con la Ternana calcio, a partire dall’utilizzo della legge dei canoni idrici destinati all’impiantistica sportiva, sia mettendo a disposizione per strutture sanitarie private, strutture pubbliche già esistenti, come avevo a suo tempo suggerito ai proponenti, come gli immobili dell’ex Milizia di Terni, già predisposti e pronti ad ospitare strutture sanitarie e di ricerca, anziché come invece è stato deciso, farci un albergo sperperando soldi pubblici. Ad oggi forse sarebbe rimasto in sospeso solo il tema del convenzionamento e il traguardo del nuovo stadio sarebbe più vicino invece di rimanere solo un miraggio”.

M5S “Risultati deludenti”

“Quando Terni perde un’opportunità non c’è nulla da gioire. Come comunità dovremmo imparare a vincere o a perdere tutti insieme, fermo restando le differenze e soprattutto le responsabilità tra coloro che hanno il potere di prendere le decisioni e chi no, ma ugualmente ha fatto il possibile per mettere in condizione l’amministrazione comunale di giocare al meglio questa partita sui tavoli della Regione – è quanto si legge in una nota di Luca Simonetti consigliere comunale Movimento 5 Stelle TerniI risultati ad oggi sono deludenti, soprattutto se guardiamo la dicotomia con cui la giunta Tesei guarda al nostro territorio. Gli imprenditori come Bandecchi trovano ostacoli per stadio, clinica e centro sportivo. Progetti che ovviamente non sono solo sportivi, ma tendono al rilancio economico e al potenziamento infrastrutturale dell’intero territorio. Un territorio dove invece sono gli impianti di trattamenti fanghi e gli inceneritori a trovare la strada spianata.

Senza nasconderci – prosegue Simonetti – è chiaro anche che qualcuno non si è fatto scrupoli nel prendere in giro una città, mentre si puntava il dito sulle minoranze. La questione stadio-clinica sin da subito è apparsa come materia estremamente complessa che qualche politico e qualche tifoso, non proprio disinteressato, ha voluto semplificare. Questo è servito solo a riversare odio verso tutti coloro che hanno cercato di esprimere le loro titubanze verso il progetto o hanno semplicemente voluto offrire spunti di riflessione. Mezzi figuranti, non mossi certo dall’amore per la città, hanno esposto queste persone al pubblico ludibrio. La vicenda stadio-clinica dimostra, infine, con forza dirompente quanto sia urgente e necessario porre all’attenzione il tema del riequilibrio territoriale. La misura è colma è tutto il resto è fuffa”.