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È stabile Sabatino Chioccia, il cacciatore ferito al volto dovrà affrontare interventi ricostruttivi. AGGIORNAMENTO

Aggiornamento del 8 ottobre ore 11.40

Sa.Mi.

Si chiama Salvatore Chioccia il cacciatore di 55 anni rimasto ferito nel grave incidente di caccia a San Venanzo, e diversamente da quanto si era appreso in un primo momento non è residente del posto ma vive a Fratta Todina. Il primo intervento effettuato dall'equipe del professor Ricci e che è servito a stabilizzare le sue condizioni fermando la copiosa emorragia, è stato solo il primo che il cacciatore dovrà affronatre una volta che sarà sciolta la prognosi. Nei prossimi giorni infatti la sua situazione verrà esaminata dai medici del reoarto di chirurgia estetica dell'ex Silvestrini per gli interventi ricostruttivi al volto.

Condizioni stabili– Per quanto si apprende da fonti ospedaliere i medici sono ottimisti , nonostante la prognosi resti riservata, la lunga giornata dopo l'operazione è stata superata senza ulteriori complicazioni. Un intervento molto delicato quello a cui è stato sottoposto il cacciatore , servito principalmente a salvargli la vita e stabilizzarlo in vista dei futuri interventi ricostruttivi.

Le indagini– Sul fatto ha ovviamente aperto un fascicolo la competente procura di Orvieto per conto del sostituto procuratore Flaminio Monteleone. Bisognerà ripercorrere quei momenti dell'incidente di caccia in un cui un compagno di battuta al cinghiale, cadendo a terra, ha lasciato partire il colpo che ha ferito il Chioccia.

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Un intervento chirurgico durato più di cinque ore nel quale si sono alternati oltre quaranta operatori tra chirurghi, infermieri , anestesisti e staff. Così il Santa Maria della Misericordia di Perugia ha sfoderato tutte le sue migliori competenze nel tentativo di salvare la vita a Sabatino Chioccia il cacciatore di Fratta Todina, di 55 anni, colpito al volto da un proiettile espoloso dal fucile di un compagno di battuta di caccia al cinghiale.

Mai fista una ferita così grave- L'intervento delicatissimo è stato eseguito dall'equipe di otorinolaringoiatria guidata dal professor Giampiero Ricci, l'intervento è stato eseguito dal dottor Luigi Gallucci insieme ai colleghi Marco Rossetti e Diletta Marinetti. “Se, come speriamo, siamo riusciti a salvare la vita al paziente è stato grazie alla collaborazione di tutto il personale, medico e paramedico, di più reparti dell'ospedale, un esempio unico di sinergia che ha cercato di affrontare le molte difficoltà che il caso presentava, un intervento delicato già dal momento dell'intubazione e della cospicua emorragia in atto, abbiamo poi proceduto alla tracheotomia e alla delicata ricostruzione dei tessuti facciali'' ha reso noto il primario. ''In oltre 20 anni di attività – ha spiegato invece il dottor Gallucci – non avevo mai visto una ferita da scoppio così grave''.

La dinamica- Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che il colpo che ha ferito al volto il 55enne sia partito dal fucile di un compagno di battuta. Esplodendo un primo colpo infatti, l'amico sarebbe scivolato lasciando partire un secondo proiettile, sarebbe stata questa seconda esplosione a ferire l'uomo e a procurargli la devastante lesione al volto.