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Squarta presidente di un Consiglio “che non sarà passacarte”, ma anche consigliere che non rinuncia al suo ruolo

Non sarò semplicemente un mediatore e un presidente al di sopra delle parti ma continuerò ad esercitare le mie prerogative di consigliere regionale attraverso proposte di legge, attività in parte trascurata da alcuni miei predecessori“. Marco Squarta chiarisce quale sarà il suo ruolo, di garanzia, di presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, ma rivendica anche l’azione che farà come consigliere ed esponente di Fratelli d’Italia.

Insomma, Squarta non rinuncia a quell’attivismo che lo aveva già contraddistinto nella precedente legislatura, come capogruppo di FdI e portavoce del centrodestra.

Sin dai primi Consigli – annuncia Squarta – ho intenzione di avanzare proposte condivisibili anche dai colleghi di minoranza, che riguarderanno in maniera particolare i soggetti più deboli e coloro che, purtroppo, sono rimasti indietro: i poveri, i disabili, gli emarginati. Non sarò un presidente irrigidito in schemi fissi o precostituiti ma, anzi, sarò propositivo e sempre aperto al confronto costruttivo nell’interesse dei cittadini e delle associazioni”.

Un annuncio fatto alla vigilia del Consiglio regionale in programma lunedì a Palazzo Cesaroni durante il quale la governatrice Donatella Tesei illustrerà le linee programmatiche dell’esecutivo.

La Presidenza del consiglio regionale – aggiunge Squarta – è un ruolo molto importante considerato che quasi tutto, eccezion fatta per gli atti amministrativi della Giunta, passa da qui. Negli anni precedenti in troppe circostanze il Consiglio ha interpretato il ruolo di passacarte dell’esecutivo – avverte Squarta – con me sarà certamente diverso. Attraverso proposte di legge e dibattiti faremo avere al consiglio regionale dell’Umbria un ruolo centrale e di stimolo alla Giunta, sarà un ruolo molto efficace. Lavoreremo con grande impegno e dedizione per studiare le soluzioni più efficaci per risolvere i problemi dei cittadini attraverso le leggi – garantisce Squarta – anche perché in politica non esistono mai soluzioni facili. Il nostro modo di lavorare sarà diverso rispetto a prima, è mia intenzione tracciare un segno evidente e per questo riconoscibile di discontinuità col passato“.

Conclude il presidente: “I politici posso dire che non devono essere apprezzati quando dispensano favori privati bensì quando risolvono i problemi della comunità e con le loro decisioni sorpassano la logica della ricerca del consenso. L’Umbria sente il bisogno di chiedere di più alla politica“.