Scuole chiuse in zona rossa, negli altri casi ecco quando i presidenti di Regione possono chiuderle | I limiti per negozi, bar e ristoranti
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato il nuovo Dpcm, con le regole anti Covid che saranno in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, dopo Pasquetta.
Resta il meccanismo dei colori per Regioni e Province autonome in base al livello dei contagi e agli altri fattori di rischio. Con possibilità di interventi anche comunali, da parte dei governatori.
Le scuole
Sulla scuola la decisione viene lasciata ai presidenti di Regione e Province autonome in zona gialla o arancione, fornendo loro dei parametri: Dad facoltativa nei territori (quindi una provincia o anche singoli comuni) dove si raggiunge un’incidenza di 250 casi per 100 mila abitanti. Il limite che è stato finora applicato nella provincia di Perugia, con ordinanza della governatrice Tesei. La Dad può scattare anche nelle aree in cui i governatori abbiano adottato misure più stringenti per la gravità delle varianti o per il peggioramento del quadro epidemiologico.
Nelle zone rosse obbligo della didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado.
Questa la sintesi dei provvedimenti, elaborata dalle Autonomie locali italiane.
Zona bianca
Zona bianca per le Regioni con uno scenario “di tipo I”, a “basso rischio” e con incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti.
In zona bianca restano sospese solo le competizioni sportive non di interesse nazionale. Sospesi gli eventi che implichino assembramenti in luoghi chiusi o aperti.
Zona gialla
Vietati gli spostamenti tra regioni e comunque durante il coprifuoco (dalle 22 alle 5), salvo che per motivi di lavoro o studio, stato di necessità, salute.
Consentite le visite domiciliari, una volta al giorno, all’interno della propria regione, per massimo due persone (oltre a minori di 14 anni e disabili).
Bar e ristoranti aperti dalle 5 alle 18, con massimo 4 persone per tavolo se non conviventi. Fino alle 22 consentito l’asporto (fino alle 18 per bar e commercio al dettaglio di bevande).
Chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, tranne per negozi di alimentari, farmacie, parafarmacie e tabacchi. Tutti aperti gli esercizi commerciali.
Consentita attività sportiva all’aperto e in forma individuale. Aperti i centri sportivi, chiuse piscine e palestre.
Musei aperti dal lunedì al venerdì ( dal 27 marzo anche nei weekend su prenotazione). Aperti dal 27 marzo cinema, teatri e sale da concerto all’aperto con protocolli di sicurezza.
Riempimento massimo del 50% nei mezzi di trasporto pubblici.
Sospesi convegni, riunioni delle pubbliche amministrazioni in modalità a distanza.
Zona arancione
Vietati gli spostamenti dalle 22 alle 5 e fuori dal comune. Nei comuni con meno di 5 mila abitanti consentiti gli spostamenti in un raggio di 30 km, ma senza raggiungere i capoluoghi di provincia.
Consentiti gli spostamenti verso abitazioni private una volta al giorno, massimo due persone, ma solo all’interno del proprio comune.
Deroghe per motivi di lavoro, studio, salute, necessità.
Bar e ristoranti chiusi, consentita la consegna a domicilio (sempre) e l’asporto (fino alle 22 o fino alle 18, in base alla tipologia).
Esercizi commerciali aperti, chiusi nel weekend all’interno dei centri commerciali (tranne alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole, tabacchi).
Zona rossa
Vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio comune, tranne che per motivi di lavoro, salute o stato di necessità.
Chiusi bar e ristoranti, asporto fino alle 18 o alle 22, sempre possibile la consegna a domicilio.
Chiusi negozi (tranne alimentari e generi di prima necessità), mercati (aperti quelli per soli generi alimentari o florovivaistici).
Chiusi i servizi alla persona (barbieri e parrucchieri), ad eccezione delle lavanderie.
Limiti alla presenza di persone nei luoghi di lavoro.
Consentita l’attività motoria solo nei pressi della propria abitazione e sportiva in forma individuale e all’aperto.