Politica

SportGiveChance, fondi Ue per Spoleto a rischio | Chi firmerà gli atti?

Il faldone trasmesso è stato firmato, con la dichiarazione d’onore sottoscritta dal sindaco Umberto De Augustinis. Ma non basta, perché gli allegati invece non sono stati firmati dallo stesso e la Comunità europea vuole tutti gli atti sottoscritti entro domani, 28 febbraio. Stiamo parlando del progetto Erasmus + “SportGiveChance”, svoltosi a Spoleto l’estate scorsa ed al cui interno era inserita la quinta edizione della SpoletoNorcia in Mtb. Un evento che sin da subito ha creato fibrillazioni tra il comitato organizzatore della cicloturistica e la Giunta De Augustinis, fino alla rottura totale delle ultime settimane ed all’annuncio che la sesta edizione della SpoletoNorcia in Mtb non partirà da Spoleto.

Ma al di là delle scaramucce locali che infiammano il dibattito politico in città, c’è la questione economica. Il progetto che ha visto al suo centro persone diabetiche provenienti da numerosi Paesi europei, infatti, ha ottenuto poco meno di 500mila euro dall’Ue grazie ai fondi Erasmus. Soldi in parte erogati ed in parte che arriveranno soltanto quanto tutta la parte burocratica sarà completata. Per farlo manca la firma degli allegati del grande faldone trasmesso a Bruxelles.

Il sindaco De Augustinis in più occasioni ha detto di non aver firmato il rendiconto ma solo la trasmissione degli atti. I gruppi di opposizione Spoleto Popolare e Alleanza Civica, invece, dopo un accesso agli atti, hanno evidenziato come l’attuale primo cittadino abbia firmato in realtà la cosiddetta dichiarazione sull’onore. Nessuna firma, però, è stata apposta sugli allegati e per questo da Bruxelles è stato chiesto al Comune di Spoleto di ottemperare entro il 28 febbraio 2019. Il sindaco, però, ha in più occasioni detto che non lo farà, puntando invece il dito contro il suo predecessore, il vicesindaco facente funzioni Maria Elena Bececco.

E difatti De Augustinis nei giorni scorsi ha scritto ufficialmente all’attuale capogruppo di Spoleto Popolare, chiedendole di firmare quegli atti. Un’istanza a cui però l’esponente di minoranza ha risposto picche, non avendo effettivamente alcun titolo per farlo. Che succederà ora? Chi firmerà gli atti? Se la procedura non sarà regolarizzata, i fondi Erasmus+ saranno chiesti indietro, con ovvie ripercussioni per le casse comunali.

A rivelare gli ultimi sviluppi della vicenda sono stati proprio i consiglieri di Spoleto Popolare e Alleanza Civica, che commentano: “La vicenda del Progetto Erasmus SportGiveschance collegato alla manifestazione della Spoleto Norcia in MTB 2018 sta assumendo caratteri inverosimili!”.

“Ricordiamo – ripercorrono – che è stato ottenuto un finanziamento dalla Comunità europea di circa 480.000 euro dal Comune di Spoleto che ora deve rendicontare i soldi spesi. Una prima rendicontazione è stata inviata a fine dicembre ma la Comunità europea ha chiesto un’integrazione di documentazione e la firma del legale rappresentante del Comune su tutti gli allegati e non solo quelle del Project Manager.

Circa una settimana dopo aver letto sui giornali la dichiarazione del sindaco con la quale annunciava che avrebbe chiesto la firma ai precedenti amministratori, il nostro consigliere Maria Elena Bececco il 21 febbraio ha ricevuto una lettera con la quale  Umberto De Augustinis le chiedeva formalmente di firmare delle “attestazioni in merito alla correttezza delle attività eseguite nel quadro del progetto, con riferimento alla fase istruttoria e preparatoria” dovendo corrispondere alla richiesta della Comunità europea entro il 28 febbraio 2019.

Tutto questo ci ha lasciato esterrefatti, e ieri 26 febbraio il consigliere Bececco ha consegnato la sua lettera di risposta al Sindaco.

Il presupposto per chiedere di firmare tali “attestazioni” è che Maria Elena Bececco ha ricoperto il ruolo di vice-sindaco f.f. nella passata amministrazione, ma ciò costituisce un non senso sia politico che giuridico. Se così fosse, significherebbe che tutti coloro che hanno ricoperto il ruolo di Sindaco sarebbero tenuti a firmare attestazioni anche successivamente alla fine del loro mandato fino a che non siano conclusi tutti i procedimenti amministrativi iniziati durante la loro sindacatura!

La firma oggi della consigliera Bececco – osservano i quattro consiglieri di minoranza – non avrebbe infatti alcuna validità per la sua mancanza di legittimazione nella rappresentanza del Comune di Spoleto. Ogni eventuale responsabilità è stata già da lei assunta durante lo svolgimento del suo mandato.

È per noi chiaro che la richiesta del sindaco è esclusivamente finalizzata ad imputare la responsabilità di questa situazione quasi inverosimile nella quale ha deliberatamente deciso di mettersi, a qualcun altro, cercando così di fornire alla Città, visibilmente contraria alle sue scelte su questa manifestazione, una pretestuosa giustificazione.

Ricordiamo che l’esecuzione pratica del progetto è avvenuta dopo l’elezione di De Augustinis e quindi spese e rendicontazione sono state effettuate sotto la sua “sindacatura”: De Augustinis è stato eletto a fine Giugno 2018 e la manifestazione si è svolta a fine agosto, primi di settembre 2018. Il sindaco conosce perfettamente sia la fase progettuale che quella esecutiva del progetto, avendo affermato di aver individuato ben 27 evidenti anomalie, cosa che tuttavia non gli ha impedito  di attestare la veridicità e correttezza del rendiconto firmando il 28 dicembre 2018 la “Declaration of honour” che citiamo testualmente: I the undersigned, authorised to represent the Beneficiary, hereby certify that all information and financial data contained in this final report are full, real, accurately recorded and eligible in accordance with the Grant Decision 2017-2134/001-003. E cioè: Io sottoscritto autorizzato a rappresentare il beneficiario, con la presente certifico che tutte le informazioni ed i dati finanziari contenuti in questo report finale sono completi, autentici, accuratamente registrati ed ammissibili in conformità con la Grant Decision 2017-2134/001-003.

Quindi l’attestazione di veridicità e correttezza è già stata firmata da sindaco e ciò che la Comunità europea richiede ora è che vengano siglati documenti già di fatto certificati con la declaration of honour.

Inoltre da tempo oramai con la riforma Bassanini, esiste una separazione tra la parte politica e quella tecnica. La gestione del progetto ha la sua continuità attraverso la struttura tecnica (che è il Comune – quella parte del Comune non politica ma che gestisce amministrativamente il lavoro) ed alla quale tutti i sindaci si possono e devono rivolgere per operare. E’ al sindaco  che la Comunità europea chiede di completare la documentazione in quanto unico soggetto legittimato e nessuno si può sostituire a lui ed è veramente assurdo chiederlo!”.