Si alza il sipario de La MaMa Spoleto Open, che da stasera (venerdì 27) a fine agosto proporrà mostre, concerti e spettacoli di prosa, con grandi nomi del panorama internazionale. Molti sono già sbarcati in città, dove si stanno ultimando i preparativi per gli eventi in programma per la prima settimana del festival, quest’anno dedicato al Teatro per il Cambiamento Sociale.
Si parte dunque stasera, alle 19.00, con l’inaugurazione, presso il Cantiere Oberdan, della mostra fotografica Passato…presente…futuro…, che resterà aperta fino al 13 luglio. È una retrospettiva dedicata ai 30 anni di attività del gruppo Ikostudio, un’occasione per rendere omaggio al suo storico presidente Franco Gasparri, prematuramente scomparso nel 2003. Saranno esposti gli scatti dei soci del gruppo che si sono fatti conoscere dentro e fuori Spoleto, con opere di Fausto Tugni, Massimo Biondini, Piero Gasparri, Sergio Santi, Linda Gasparri Vergili, Andrea Caroppo, Maria Rita Panetti, Armando Fizzarotti, Stefano Bonilli, Giovanni De Marchis. La mostra ospiterà anche il fotoreporter Antonello Veneri, che dal 2009 vive in Brasile dove ha realizzato vari reportages per «La Repubblica». Con Extremos cotidianos racconta le emozioni forti che ha documentato negli ultimi tempi: dalle violente manifestazioni di piazza, a sereni attimi di allegria quotidiana. Ma non mancherà un giovane spoletino: Christ Filippi, a testimoniare il passaggio di testimone con i suoi Attimi di moda.
Domenica (ore 21) arriverà anche il grande teatro internazionale con il il DAH Theatre, che da sempre affianca al suo lavoro artistico un forte impegno sociale e politico, incarnando in sé le tematiche di questa edizione del festival. Formatosi a Belgrado nel 1991, si distinse da subito per le sue aperte proteste contro le politiche di Slobodan Milošević, in un periodo in cui era proibito anche soltanto nominare la guerra. Di lì a poco gli artisti presentarono This Babylonian Confusion, mettendo in scena la loro lotta per la pace con le musiche di Brecht. In oltre vent’anni di teatro, hanno portato i loro lavori in importanti contesti internazionali, riscuotendo, fra gli altri, gli elogi del New York Times, che ha definito le loro opere “di un’intensità pungente”. Ora portano in scena The presence of Absence, dedicato a coloro che non ci sono più ma che continuano ad essere presenti nella memoria dei loro cari. Ascoltando i racconti delle donne Bosniache, Serbe e Kosovare che hanno perso i loro cari, gli artisti del Dah Theatre hanno voluto portare in scena queste storie, nella convinzione che dallo sforzo di raccontare le atrocità del passato si possa fare un passo avanti verso una “guarigione” della società.
Spoleto57, su il sipario per il programma de La MaMa Spoleto Open
Si apre stasera con la mostra fotografica "Passato…presente…futuro…"/Una retrospettiva dedicata ai 30 anni di attività del gruppo Ikostudio
Ven, 27/06/2014 - 15:12