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Spoleto57, inizia il “Viaggio in Persia” a cura di Lila Azam Zanganeh

Inizia un affascinante viaggio a Spoleto57, con la storia , la cultura e la tradizione dell’antica Persia ( oggi Iran). La rassegna curata da Lila Azam Zanganeh si aprirà il prossimo 4 luglio alla Sala Frau e vedrà una serie di appuntamenti imperdibili. Eccoli in dettaglio:

venerdì 4 luglio ore 21.30

CONCERTO TRADIZIONALE E POESIA CONTEMPORANEA

con

Nilou Ghodsi Azam Zanganeh poetessa
Dariush Talai maestro di Tar e Setar
Keyvan Chemirani maestro di Zarb

presenta la poesia di Nilou Ghodsi Azam Zanganeh il professore Domenico De Masi

“Quando suonano Talai e Shemirani si aprono le porte del paradiso”

La recitazione in italiano di poesie tratte dal libro L’Alba del Domani di Nilou Azam Zanganeh (Atelier 65, 2014) è accompagnata dalla musica classica persiana dei maestri di fama internazionale Talai e Chemirani.
L’Alba del domani è il titolo della seconda raccolta della poetessa iraniana Nilou Azam Zanganeh, dopo Questa Nessuna Terra. La scelta di scrivere in italiano, che non è la sua lingua madre, crea una sensazione di straniamento che amplifica l’effetto di nostalgia senza retorica. La Zanganeh usa la parola come evocatrice di un mondo perduto ma ancora assai vivo grazie alla parola poetica. È una parola d’amore per la casa d’infanzia, i fasti e la cultura dell’antico paese. I versi, come frammenti di un quadro perduto, evocano oggetti, strade e tramonti, albe e venti, il tempo che cancella, ma la nostalgia non si chiude, gioca su un verso sempre in bilico tra frammento e prosa, e diventa allora preghiera perché tutto risorga come un’alba nuova.

NILOU GHODSI AZAM ZANGANEH
Nilou Ghodsi Azam Zanganeh è nata a Tehran e attualmente vive a Parigi. Dopo aver frequentato il liceo francese di Tehran, ha compiuto studi di sociologia e lettere a Londra, Parigi, Amburgo e Roma. Prima di trasferirsi definitivamente in Europa nel 1979, ha fatto parte del corpo diplomatico di Ministero degli Affari Esteri in Iran. Ha partecipato come ospite d’onore al Ravello Festival 2005 e la sua prima raccolta, Questa Nessuna Terra (MUP, 2007), è stata presentata in anteprima mondiale al Parma Poesia Festival del 2007. La sua seconda raccolta, L’Alba del Domani (Atelier 65, 2014) è stata pubblicata questa primavera in Italia.

DARIUSH TALAI
Dariush Talai è il grande maestro di musica classica tradizionale persiana. Suona il Tar e il Setar (antichi instrumenti a corda). In Iran, ha studiato musica persiana con i maestri del Radif: Ali Akbar Shahnazi, Nur Ali Borumand, Youssef Forutan e Abdollah Davami. Ha insegnato all’Università della Sorbonne, all’Università di Tehran, e all’università Washington-Seattle. Ha partecipato a numerosi manifestazioni di musica e ha ricevuto vari premi per le sue prestazioni e i suoi CD. Ha collaborato con artisti come Maurice Béjart, Carolyn Carlson e Michel Portal.

KEYVAN CHEMIRANI
Keyvan Chemirani è un musicista Franco-Iraniano. Negli anni ‘60, suo padre, il celebre suonatore di zarb (percussioni) Djamchid Chemirani si è trasferito a Parigi, portando la musica persiana al pubblico Europeo. Keyvan ha iniziato a suonare lo zarb a 16 anni, sviluppando un interesse sia per la musica persiana che per quella europea. Oltre lo zarb, suona anche il darf, l’udu, il bendir e il riqq. Con suo padre e fratello ha formato il Chemirani Trio, il gruppo di musica persiana classica di fama internazionale. Ha collaborato con artisti di stili musicali diversi come l’Ensemble Ross Daly, il Trio Eric Marchand, Thierry Robin, Juan Carmona, David Hykes, e il Percussion Orchestra.

sabato 5 luglio ore 18.00
SHIRIN NESHAT: TRILOGIA TURBULENT (1998), RAPTURE (1999), FERVOR (2000)

 Tutta l´opera di Shirin Neshat è una metafora sulla complessità dei rapporti tra uomo e donna.

I corti della Trilogia esprimono la visione politica, mistica, femminista e profondamente poetica dell´affermata regista Iraniana. Ogni film della trilogia è spesso proiettato con un’installazione a doppio schermo.
Turbulent presenta una donna e un uomo che cantano. Mentre l’ uomo riceve applausi, la donna canta – e incanta – in silenzio.
Rapture inquadra due gruppi di uomini e donne. Gli uomini entrano aggressivamente in città, mentre le donne rimangono in barca tranquillamente.
Fervor riprende lo stesso tema della separazione uomo-donna nella cultura Islamica e narra due storie parallele di un uomo e una donna che non si incontreranno mai.

SHIRIN NESHAT
Shirin Neshat è un’artista Iraniana che vive a New York. Le sue opere utilizzano i mezzi espressivi come il film, la fotografia e il video. È laureata presso l’Università di Berkeley in California. Le sue opere sono state esposte negli Stati Uniti, in Messico, in Asia e in Europa. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1999, alla Whiteny Biennial nel 2000, a documenta 11, e alla New Orleans Biennial nel 2008. Nel 2013, il Detroit Institute of Arts ha organizzato una retrospettiva delle sue opere. Ha inoltre partecipato a vari festival di cinema come il Telluride Film Festival, il Sundance Film Festival, e il Festival di Cannes. Il suo film Uomini Senza Donne ha vinto il Leone d’Argento al Festival del Cinema di Venezia nel 2009. Ha ricevuto altri premi per la sua attività artistica, come per esempio dal Wexner Center for the Arts (2000) e dal MASS MoCA (2001), una cattedra onoraria alla Universität der Künste a Berlino, il Premio Dorothy and Lillian Gish, e Artist of the Decade dal Huffington Post (2010).

ore 21.30
DIALOGO TRA FILOSOFIA E POESIA
NEL MEDIO-ORIENTE
VISIONI E VISIONARI: LA MODERNITÀ DEL GENIO MEDIOEVALE OMAR KHAYYAM

con
Roberto Toscano ex Ambasciatore Italiano in Iran
Daryush Shayegan filosofo

Un dialogo tra il più noto filosofo contemporaneo iraniano, Daryush Shayegan, e l’ex Ambasciatore italiano a Teheran, Roberto Toscano, che vuole essere un’esplorazione del genio visionario e della magia artistica di Omar Khayyam. Chi era Omar Khayyam e perché continua a ispirare cosi tanti artisti orientali ed occidentali? Qual era la sua relazione con Dio? E come interpreterebbe il significato di una teocrazia nel mondo moderno? Questa discussione su visioni e visionari è accompagnata da letture di Khayyam nell’originale persiano e nelle traduzioni moderne in italiano.

DARIUSH SHAYEGAN
Dariush Shayegan è uno dei più noti filosofi contemporanei dell’Iran. Dopo aver studiato all’Università di Ginevra, ha ottenuto il suo dottorato in filosofia comparata presso La Sorbonne con una tesi sul Sufismo e l’Induismo. È stato professore di studi iraniani e filosofia comparata all’Università di Tehran. Dopo la sua esperienza di insegnamento è diventato direttore del Center for the Dialogue of Civilizations. Nel 1977 ha creato la conferenza internazionale “On the Dialogue Between Civilizations.” Nel 2009 ha ricevuto il primo Global Dialogue Prize. Ha scritto molti libri in francese e in persiano che trattano i temi del misticismo persiano e della poesia mistica, ed è conosciuto in Europa ed in Iran. Nel 2004 ha ricevuto il premio ADELF dell’associazione di autori francesi per il suo libro Land of Mirage. Fra gli altri libri in francese si ricordano: Qu’est-qu’une révolution religieuse?, Le regard mutilé, Schizophrénie Fra gli altri libri in francese si ricordano: Qu’est-qu’une révolution religieuse?, Le regard mutilé, Schizophrénie culturelle: pays traditionnels face à la modernité, La lumière vient de l’Occident: Le réenchantement du monde et la pensée nomade.​

ROBERTO TOSCANO
Roberto Toscano ha fatto parte del corpo diplomatico Italiano per quarant’anni. Dopo esperienze a Santiago, Moscow, Madrid, Washington, Geneva/UN, è stato ambasciatore in Iran dal 2003-2008 e in India dal 2008-2010. È laureato in giurisprudenza presso l’Università di Parma e possiede un M.A. in relazioni internazionali da SAIS. È stato un fellow al Center for International Affairs a Harvard University e un Public Policy Scholar al Woodrow Wilson International Center for Scholars. È stato professore di relazioni internazionali all’Università di Pisa e alla LUISS di Roma. Ha pubblicato molti libri e articoli sulle relazioni internazionali, la prevenzione dei conflitti, e sull’Iran. Attualmente risiede in Spagna dove è Senior Research Assistant del CIDOB a Barcellona.

domenica 6 luglio ore 18.00
PROIEZIONE DI “RHINO SEASON” DI BAHMAN GHOBADI
E CONVERSAZIONE CON LA SCRITTRICE LILA AZAM ZANGANEH

RHINO SEASON
produzione Martin Scorsese
regia Bahman Ghobadi
con Monica Bellucci, Behrouz Vossoughi
intervista Lila Azam Zanganeh
film vincitore dei premi Un Certain Regard e Caméra D’Or al Festival di Cannes

Una tormentata storia d’amore ispirata alla tragica storia di un poeta kurdo, amico del regista Bahman Ghobadi, che fu ingiustamente imprigionato durante la rivoluzione islamica dell’Iran. Il poeta Sahel è vittima di una vendetta personale e viene rinchiuso insieme con sua moglie Mina. La donna viene inspiegabilmente liberata dopo dieci anni e le viene detto che suo marito è morto. Con il cuore spezzato, lascia l’Iran per recarsi a Istanbul insieme con i figli, ignara di abbandonare il marito che resterà in carcere per altri vent’anni. Una volta liberato, Sahel inizia la sua avventura per ritrovare la moglie, il cui ardente ricordo è l’unica cosa che gli permette di sopravvivere a quell’inferno. Per tanti anni si era aggrappato alla speranza di poterla ritrovare, ma dovrà invece confrontarsi con una realtà ben diversa.

BAHMAN GHOBADI
Bahman Ghobadi è un regista Iraniano di origine kurda. Si è laureato in regia presso l’Iran Broadcasting College. Nel 2000, ha creato Mij Film, che produce film iraniani che ritraggono i vari gruppi etnici presenti in Iran. I suoi film sono stati premiati a numerosi festival di cinema. A Time for Drunken Horses (2000), il primo film kurdo prodotto in Iran, ha vinto il premio Caméra d’Or a Cannes e il suo prossimo film, Marooned in Iraq (2002), ha vinto la Placca D’oro al Festival internazionale di cinema a Chicago. Nel 2004, Turtles Can Fly ha vinto il premio Glass Bear and Peace al Festival internazional di cinema a Berlino, e la Conchiglia D’oro al Festival internazionale di San Sebastian. I suoi ultimi film No One Knows About Persian Cats (2009) e Rhino Season (2012) hanno entrambi vinto il premio Un Certain Regard al Festival di Cannes.

LILA AZAM ZANGANEH
Lila Azam Zanganeh è una scrittrice franco-iraniana che attualmente risiede a New York. Dopo aver studiato letteratura e filosofia all’Ecole Normale Supérieure, si è trasferita negli Stati Uniti per insegnare letteratura, cinema, e lingue all’Università di Harvard. Nel 2002, ha iniziato a scrivere articoli, interviste e saggi per varie pubblicazioni americane e europee. Il suo primo libro, Un incantevole sogno di felicità (The Enchanter, Penguin Press), è stato pubblicato internazionalmente. Azam Zanganeh fa parte del Board of Overseers dell’International Rescue Committee, e del comitato consultativo di Words Without Borders. Attualmente sta scrivendo un romanzo intitolato The Orlando Inventions.

ore 21.30
NAKISSA DANCE COMPANY
I SETTE PADIGLIONI DELL’AMORE
BALLO MISTICO PERSIANO

ispirato da Nizami Ganjavi, il grande poeta mistico persiano (1141-1209)
coreografia Shahrokh Moshkin-Ghalam
compagnia Nakissa Dance Company
primo ballerino Shahrokh Moshkin-Ghalam

La Nakissa Dance Company e Shahrokh Moshkin-Ghalam della Comédie Française interpretano il famoso poema medioevale I Sette Padiglioni dell’Amore di Nizami Ganjavi che racconta la storia del principe sasanide Bahram Gur e delle sette principesse provenienti da sette mondi diversi, di cui egli si innamora. I Sette Padiglioni rappresentano il migliore e più bel poema epico della cosiddetta “nuova poesia Persiana” e anche una delle più importanti creazioni della letteratura indo-Europea. Il poema illustra l’armonia dell’universo, l’affinità del sacro e del profano, e le concordanze tra l’Iran antico e Islamico. Per la prima volta a Spoleto, questo capolavoro poetico viene presentato in un’interpretazione sensuale e squisitamente coreografata, con Bahram Gur, le sue sette principesse, e l’antica cantastorie Sheherazade.

SHAHROKH MOSHKIN-GHALAM
Shahrokh Moshkin-Ghalam è un danzatore, coreografo, attore e regista. È nato in Iran ma si è trasferito a Parigi dove ha studiato storia dell’arte e teatro all’Università Paris 8. Mentre viveva a Parigi, si è specializzato in varie forme di danza. Oggi come coreografo e regista, Moshkin-Ghalam combina miti persiani, poesia, e danza per creare spettacoli tra oriente e occidente. Le sue opere come Seven Pavilions of Love, Dance Variations on Persian themes, Omar Khayyam Ballet, e Mythological Danses sono state messe in scena a Londra, Parigi, Stoccolma, Los Angeles e New York. È il fondatore della Nakissa Dance Company che si è esibita negli Stati Uniti, Canada e in Europa. Moshkin-Ghalam è anche un attore, e ha collaborato con vari gruppi teatrali. Dal 2004 è membro della prestigiosa compagnia di teatro francese La Comédie Française.​