Carlo Vantaggioli
Il 56° Festival dei Due Mondi ha preso ufficialmente avvio alle 18 di ieri ( 28 giugno ndr.) con la messa in scena di Lungs ( Polmoni ndr.) al Teatrino delle 6 ad opera degli allievi dell'Accademia nazionale d'arte drammatica “Silvio d'Amico”. Un appuntamento, quello del debutto con i ragazzi dell'Accademia, che ormai può considerarsi una piacevole tradizione festivaliera. Complice anche la gratuità dell'ingresso allo spettacolo (la prenotazione telefonica è obbligatoria ndr.), e la prolungata programmazione, almeno per questa edizione, delle compagnie che compongono la rassegna dello European Young Theatre, è consuetudine trovare all'ingresso del Teatrino una lista d'attesa che supera abbondantemente i posti disponibili già prenotati. C'è una ragione se ciò accade, e quasi sempre è la voglia di vedere questi giovanissimi studenti di teatro, cimentarsi arditamente, e con la dovuta innocenza, con testi a volte impervi come l'Everest. Lo spettacolo del debutto di ieri ne è una prova evidente.
Lungs, scritto dal commediografo britannico Duncan MacMillan, è la storia di un dialogo a due, uomo e donna giovanissimi, che attraverso un accadimento determinante, intrecciano una sorta di balletto verbale che rappresenta fedelmente gli umori ed i tic di una generazione alle prese con le responsabilità che arrivano puntuali nelle vicende umane dei rapporti di coppia. La scena si apre infatti con un clamoroso quanto spiazzante interrogativo gridato dalla donna, “Un bambino??”. Ossia la richiesta dell'uomo di generarne uno. Da quel momento la storia tra i due non sarà più la stessa, salvo però infarcirsi la testa di divagazioni, anche importanti percarità, come la necessità di essere responsabili non sprecando l'acqua, o come quella di fare bene la raccolta differenziata, ma tutte ugualmente con funzione di anestetico rispetto al pensiero di generare una nuova vita umana. Meglio di una droga quasi. In effetti per tutto il corso della storia la capacità di amarsi dei due, intesa come tecnica, è il solo ultimo salvagente a cui appendersi senza troppa convinzione allorchè l'istinto fa capire che è il momento di sopravvivere. Certo ad un popolo di mammoni come quello italico, la durezza di certe affermazioni, le frasi lasciate a metà, le ripetizioni, gli anacoluti lo sbocconcellamento della sintassi, devono sembrare una inutile parodia di situazioni poco verificabili qui, al sud dell'Europa. A tratti gli allievi dell'Accademia sono così bravi che sembra di stare a sentire uno dei vertiginosi dialoghi dei film di Woody Allen. Come spesso ci è capitato di vedere al Teatrino delle 6, la scena è inesistente, rendendo il viaggio scenico degli allievi come l'impresa di un funambolo in piedi sulla corda appesa nel vuoto. Ed anche MacMillan ha pensato la propria opera così, assolutamente nuda, per far si che gli attori recitino in una macchina drammaturgica che consenta salti nello spazio e nel tempo che non distraggano dal dialogo dei due attori. Non proprio due in verità, ma ben 20 gli studenti dell'Accademia che a coppie si alternano sulla scena riannodando il filo del discorso e dando prova di se al Teatrino delle 6, ormai luogo simbolo della prosa del Festival dei 2 Mondi.
Un pubblico soddisfatto ed attento ha applaudito molto i ragazzi della “Silvio d'Amico”. Come altre volte è capitato, alcuni degli spettatori sono genitori o magari un gruppo di amici dei giovani interpreti, che non vogliono perdere la ghiotta occasione del debutto-saggio a Spoleto, palcoscenico d'elezione per questo genere di spettacoli sin dai tempi del M°Menotti.
Curiosità: nel programma consultabile nel sito web ufficiale del Festival (ma non nei folder distribuiti copiosamente in giro per la città), si avverte che gli spettacoli al Teatrino delle 6 sono adatti ad un pubblico adulto. In Lungs la parola “cazzo” è piuttosto frequente, anzi decisamente presente. Una signora di una “certa età” però, deve inavvertitamente non aver “navigato” prima, nel sito di Spoleto56, tanto da mettere in atto una simpatica protesta, sottovoce, ma quel tanto che basta per essere origliata.
Insomma la signora ha tentato di contarli tutti, arrivando ad una trentina, almeno così ci è sembrato, e abbandonando poi l'impresa tanto la raffica dell'intercalare moderno era fitta e presente. Ci sentiamo di consigliare quindi di leggere sempre prima il programma, sia web che carteceo. Non si sa mai!
Repliche:
venerdì 28 e sabato 29 giugno ore 18.00
domenica 30 giugno ore 20.00
Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, Roma
LUNGS
di Duncan Macmillan
traduzione di Matteo Colombo
regia Massimiliano Farau
con gli allievi del II anno del Corso di Recitazione: Gabriele Abis, Gabriele Anagni, Simone Borrelli, Giulia Carpaneto, Federica De Benedittis, Serena De Siena, Maria Pilar Fogliati, Flavio Francucci, Lucrezia Gagnoni, Mariasilvia Greco, Laurence Mazzoni, Alberto Melone, Paolo Minnielli, Eleonora Pace, Francesca Pasquini, Giulia Salvarani, Stefano Scialanga, Paola Senatore, Francesco Tribuzio, Giuliana Vigogna. Allievi registi: Manuel Capraro, Francesca Caprioli, Vittoria Sipone
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