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Spoleto, via libera per la nuova area commerciale “Cerqueto” / 6 megastore pronti a sbarcare in città

Jacopo Brugalossi

Un investimento di 15 milioni di euro per realizzare un’area commerciale di 14mila metri quadrati, in cui sorgeranno quattro mega capannoni che ospiteranno sei colossi del mercato internazionale, più un quinto spazio destinato agli operatori locali. Ecco, in estrema sintesi, il progetto della piattaforma commerciale “Querceto” che la società Dallas srl di Roma realizzerà sulla distesa di terra situata in località Fabbreria, a pochi passi dall’incrocio tra la Flaminia vecchia e quella nuova e dall’imbocco della Tre Valli, presentato stamani in Comune dall’amministratore delegato Giorgio Nitti e dall’assessore all’urbanistica e all’edilizia Juri Cerasini.

Area declassificata – Un’area che fino al 2003 era classificata come agricola, ma che già nel 1999 era stata degradata da zona di “particolare pregio” a “compromessa”, data la prossimità ad insediamenti produttivi e strade in costruzione. Fin quando, nel 2003 appunto, un piano operativo la individuò come edificabile. La Dallas srl l’ha acquisita nel 2008 dal Comune di Spoleto (proprietario di circa 3mila dei 108mila metri quadrati edificabili) e da alcuni soggetti privati, gettando le linee guida di un progetto che dovrebbe definirsi entro il settembre del 2014.

Via alle opere pubbliche – Per il momento, la società è autorizzata ad effettuare soltanto opere pubbliche: strade, una nuova rotatoria che regoli la viabilità all’altezza dello svincolo per Cortaccione, interventi funzionali sul bivio di Eggi e sottoservizi. Interventi dell’importo di 1,7 milioni di euro totalmente a carico della Dallas srl, per i quali le soprintendenze paesaggistica ed archeologica hanno già rilasciato le relative autorizzazioni, a patto che a monitorare gli scavi sia presente un archeologo, che bloccherà i lavori nel caso di ritrovamenti di reperti antichi (alcuni appositi carotaggi sono già stati eseguiti).

Elettronica e alimentari – Le opere di urbanizzazione, che secondo il cronoprogamma dei lavori verranno consegnate entro settembre 2013, faranno da preludio all’edificazione vera e propria, che partirà in ottobre e durerà meno di un anno. 11 mesi per l’esattezza, nei quali saranno piazzati i cinque grandi prefabbricati e realizzata un’ampia area verde con diverse specie di piante e arbusti, da qui il nome “Querceto”. L’ad di Dallas non ha svelato i nomi dei marchi con cui ha già siglato accordi commerciali, ma si parla di colossi dell’elettronica, casalinghi e alimentari, “scelti – ha assicurato – tra quelli non ancora presenti a Spoleto”. Nel quinto capannone dovrebbero invece trovare posto gli operatori locali, per i quali inizieranno a breve dei colloqui con le associazioni di categoria.

150 posti di lavoro – Salvo imprevisti, le nuove attività apriranno i battenti ad ottobre 2014 e daranno lavoro a circa 150 persone, molte delle quali, si spera, di Spoleto e dintorni. “Nel rilascio delle autorizzazioni commerciali – ha sottolineato Nitti – c’è sempre una quota di personale che deve essere assunto in loco. Ma a parte questo, è nel naturale interesse delle attività selezionare gente che vive non distante dal centro commerciale”. Ciononostante, non sono esigue le fila del partito che ritiene la nascita dell’ennesima area commerciale a Spoleto una grave minaccia per la sopravvivenza delle piccole imprese, già messa a dura prova dalla crisi economica.

Ambientalisti sul piede di guerra – Ancora più netta la presa di posizione delle associazioni ambientaliste, preoccupate per l’impatto ambientale del nuovo centro, che hanno “movimentato” l’appuntamento di oggi in Comune rendendolo più simile ad un’assemblea pubblica che ad una conferenza stampa. Poco propense al confronto con i vertici della società, hanno più volte interrotto l’esposizione del progetto con domande ed osservazioni, prima di lasciare la Sala Spagna molto contrariate, e per nulla rassicurate dal fatto che i 9 metri di altezza dei capannoni non li renderanno visibili dalla strada. A loro modo di vedere Spoleto non ha nessun bisogno di aggiungere un altro centro commerciale alla lunga lista di quelli già esistenti (ben 14). “Non è questa – hanno rimarcato a gran voce – la vocazione della nostra città”.

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