E’ sempre più pesante l’aria a Spoleto dopo l’apertura della crisi politica che tiene appeso ad un filo la Giunta De Augustinis, con accuse che volano da tutte le parti anche a ricordare la ‘verginità politica’ di questo o quella.
Il sindaco, apparso questo pomeriggio in un video per fare il punto della situazione sul covid-19 (in cui segnala 27 casi positivi e 54 persone in isolamento), mostra calma e determinazione a proseguire il mandato. Anche se tra i banchi del consiglio la tensione è sempre più alta.
A rendere l’aria quasi irrespirabile ci pensa anche qualche pasdaran che negli ultimi giorni ha lanciato pressioni a dir poco indebite su consiglieri di maggioranza e opposizione pur di cercare la quadra. Nulla a che fare con la diplomazia o il leale confronto. Pressioni al limite del lecito che stanno portando qualche rappresentante del parlamento cittadino ad armarsi persino di registratore per prevenire ogni ulteriore ‘fastidio’.
L’appuntamento fissato al 19 ottobre per approvare il bilancio preventivo faceva sperare in un abbassamento dei toni. Almeno per qualche giorno. Tutto inutile.
Ad innescare un’altra miccia, è un video della capogruppo di Spoleto Popolare Maria Elena Bececco che sembra aprire già la campagna elettorale. O forse ribadire quel ruolo che ormai da luglio non le riconoscono più i suoi stessi colleghi di Spoleto Popolare e Alleanza civica, le due liste che la sostennero nella corsa alla sindacatura.
Voce impostata, sguardo dritto nella telecamera, maniche della camicia rimboccata, una musica accattivante e alcune immagini in sottofondo a ricordare chi sarebbero i “nemici”: più che un commento sulla situazione attuale sembra l’apertura di una campagna.
Del resto il giudizio sulla maggioranza, più che sulla stessa giunta, è a dir poco negativo. “Viviamo una crisi profonda perché la maggioranza non ha una visione, un progetto per questa città” esordisce l’ex vice sindaco “Ora si da la colpa al sindaco e alla giunta che però sono stati fortemente voluti dalle forze che li hanno sostenuti in campagna elettorale. Per i leader dei partiti era il sindaco giusto, colui che grazie alle sue conoscenze romane avrebbe ridato speranza alla nostra città. Ora quelle stesse forze politiche lo rinnegano sperando forse che mandandolo a casa si rifacciano una verginità politica e amministrativa?”. Di nomi la Bececco non ne fa, ma è chiaro l’attacco ai consiglieri di Fd’I, al senatore Zaffini e alla collega di FI Marina Morelli, i cui volti scorrono durante il filmato. Insomma gli autori dello ‘strappo’.
“In campagna elettorale hanno fatto un mucchio di promesse, promesse alle quali loro stessi non credono più. Questo non è atteggiamento credibile” commenta, senza neanche prendere in considerazione che magari, commesso un errore, non è detto che sia meglio perseverare in questo. Che è un po’ quanto denunciano i ‘ribelli’.
Poi una stilettata, anche questa apparentemente senza destinatario (ma il sospetto è ai consiglieri di Spoleto Popolare e Alleanza Civica): “a chi pensa oggi di poter fare coalizioni con queste forze che hanno dimostrato una immaturità politica e una incapacità di governo, dico che sarebbero complici di una grave situazione come quella che si sta determinando. Serve una svolta, che sia alternativa e civica, io da civica mi sento di fare un appello alle forze civiche della città, alle energie disinteressate, a tutti coloro che non si riconoscono più nei partiti tradizionali. Riunirsi, parlare, condividere, per scrivere insieme la Spoleto futura”.
A quali forze si rivolga non è dato sapere. Certo le liste civiche che siedono in assemblea non sembrano disponibili ad un tale appello. Che si guardi fuori, magari verso movimenti centristi?
Il video, che ha ottenuto like inferiori alle dita di una mano ma oltre 1.400 visualizzazioni, ha scatenato la rabbia del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che già da un paio di settimane soffriva le critiche della Bececco. Oggi il capogruppo Polinori, insieme ai colleghi Di Cintio, Santirosi, al coordinatore Leoni, hanno deciso di rompere gli indugi e passare al contrattacco.
“Assistiamo ormai da giorni agli “interventi”, spesso contraddittori, del consigliere Maria Elena Bececco, tentativi di ricerca di una ostentata visibilità piuttosto che una azione politica per contribuire, come sarebbe invece auspicabile, a superare le difficoltà ed i disagi che vive quotidianamente la nostra comunità. Critica il metodo ma condivide le proposte da noi rappresentate, invoca unità e non scaramucce interne ma è lei prima ad assumere posizioni distanti dai suoi colleghi di gruppo e dagli stessi rappresentanti delle liste che l’hanno sostenuta nell’ultima tornata elettorale. Parla di verginità politica, di coalizione delle forze politiche di centro destra, lei che nel 2014 si è candidata nella lista civica federata con il “nuovo centro destra”, Partito guidato a livello nazionale da Angelino Alfano, ex segretario nazionale Popolo della Libertà, e poi, peggio, nel 2018, come candidato sindaco al ballottaggio si apparentava addirittura con il Partito Democratico. “Lu boe che dice curnutu all’asinu””.
Poi l’affondo,
tanto alla Bececco che al sindaco e agli stessi ormai ex alleati della Lega e
di Laboratorio: “Cara Maria Elena non prendiamo lezioni da te che hai colto
nell’immediato l’occasione per proiettarti in solitario in una eventuale
campagna elettorale. Atteggiamento davvero desolante che evidenzia il singolo
interesse personale come principale fine. Fratelli d’Italia nell’ultima
tornata elettorale ha chiaramente sostenuto Umberto de Augustinis Sindaco
prevedendone capacità e autorevolezza, doti indispensabili, a te estranee, per
amministrare al meglio la città di Spoleto. Nel momento in cui sul campo
ci siamo resi conto che abbonda l’autorità e scarseggia invece la capacità di
interpretare ed affrontare la gravissima, doppia emergenza che si è creata per
gli effetti del sisma e dell’emergenza sanitaria Covid19, Fratelli d’Italia,
invece che vivacchiare sperando nel buon Dio, ha utilizzato i mezzi della
Politica per farsi carico di proposte e soluzioni fatte proprie dal
Consiglio Comunale. I fatti poi sono noti e hanno determinato
l’uscita di FDI dalla maggioranza. Questo si chiama essere chiari,
trasparenti e responsabili; significa avere come unico “padrone” il senso civico
e il benessere della comunità spoletina mettendo il mandato dei nostri
Consiglieri a disposizione della citta’ fino a ritenere
possibile l’eventualità di ridare ai cittadini la possibilità di scegliersi gli
amministratori migliori e di tornare alle urne ed esprimersi con il voto. Tu,
cara Maria Elena, intanto preparati” chiudono
i quattro esponenti della Meloni.
Ad animare la giornata ci pensano anche i tre consiglieri di Sp e Ac, Gianmarco Profili, Ilaria Frascarelli e Roberto Settimi, che intendono fare chiarezza sull’arrivo di un eventuale commissario prefettizio. Leggiamo la nota: “Se arriva il commissario cosa succede? La città rimane commissariata per molti anni? Aumentano tutte le tasse? Tutto falso!
Il solito “chiacchiericcio”, teso a spaventare i cittadini, i soliti noti che cominciano a sparare le solite “inesattezze”, con l’aggravante che anche il capogruppo di “Laboratorio per Spoleto”, lista che appoggia il sindaco de Augustinis, si è aggiunto a tale esercito. Facciamo chiarezza, dicendo che la gestione commissariale, è prevista dal Testo Unico sugli Enti Locali. I motivi perché possa avvenire il commissariamento di un comune sono molteplici, art. 141 del TUEL, dalle dimissioni del sindaco, al dimissioni congiunte della maggioranza dei consiglieri, o per la mancata approvazione del bilancio etc., e la durata è fino alla prima tornata utile per le elezioni amministrative, che per legge è prevista tra il 15 aprile ed il 15 giugno di ogni anno. È prevista una durata maggiore, art. 143 del TUEL, massimo 24 mesi, solo quando su proposta del Ministro dell’Interno, il governo sciolga un comune per infiltrazioni mafiose. In tutti i casi sopra riportati il commissario avoca a se i poteri della giunta e del consiglio, ed ha potere di una gestione ordinaria che straordinaria, secondo le necessità dell’ente.
Chiarito questo veniamo all’aumento delle tasse, questo avverrebbe nel caso in cui, il comune andasse in dissesto finanziario art. 244 del TUEL. Ovvio che il commissario non è la vittoria della politica, questa però è prevista nel sistema elettorale vigente, dove si stabilisce prima chi è il sindaco e quale è la composizione della maggioranza e della minoranza. E quando per ragioni politiche, un pezzo di maggioranza, non condivide più l’operato del sindaco e la minoranza diventa numericamente maggioranza, arriva il commissario! Quindi le responsabilità sono tutte in capo al Sindaco, che come abbiamo più volte detto considera inutile il consiglio comunale, un sindaco che con il suo modo di agire da uomo solo al comando, ha ingessato la città, come se fosse commissariata da due anni e con la prospettiva che ciò continui per prossimi tre anni, dove l’inconcludenza è la capacità di rovinare i tanti progetti lasciati in eredità è stato il filo conduttore”.
Per i 3 consiglieri, così come per i colleghi di Fd’I e anche quelli del Partito democratico, la strada delle elezioni è l’unica via possibile per risolvere la situazione.
Intanto è già partito il conto alla rovescia in vista della seduta che dovrà decidere se approvare o meno il bilancio preventivo. Un documento che si presenta già con molte ‘sforbiciate’ per far quadrare i conti.
Il Presidente del consiglio ha già convocato per venerdì 9 ottobre la conferenza dei capigruppo, appuntamento che il giorno prima, giovedì, vedrà riunita la Commissione bilancio del presidente Ranucci, appuntamento utile per fare il punto della situazione e preparare osservazioni ed emendamenti.
La capigruppo potrebbe decidere anche di convocare un consiglio in data antecedente il 19, dal momento che c’è da ratificare alcune varianti al Regolamento per il sociale utili, a detta dei soliti informati, per poter reperire nuove risorse finanziarie. Potrebbe essere la volta buona anche per poter affrontare le tante mozioni che da più di un anno ‘sono in attesa di essere discusse.
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