Il circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos di Perugia celebra questanno il Tdor con un presidio alle ore 18 in piazza della Repubblica a Perugia il 20 novembre, e con un secondo presidio alle ore 17 in piazza Garibaldi a Spoleto il 23 novembre. Storie di ordinaria viole…nza contro le persone transessuali ne capitano continuamente. Anche in Umbria.
Perugia – Era il 20 nomevbre 1998 quando Gwendolyn Ann Smith organizzò un evento in ricordo di Rita Hester che, persona transessuale, fu assassinata proprio perché trans. L’iniziativa di Ann Smith nel corso degli anni è cresciuta e si è estesa al ricordo di tutte le vittime che ogni anno soffrono o soccombono per via della violenza transfobica di cui molte società e tantissimi individui sono intrisi.
Basti pensare che dal 2008 a oggi si contano quasi 1.400 omicidi di persone transessuali in tutto il mondo di cui, in Italia, almeno ventisei. Dovrebbe farci riflettere il fatto che in tutta Europa il nostro Paese è il secondo in ordine al numero di vittime fra le persone transessuali. Peggio di noi solo la Turchia. Per questo anche quest’anno in molte città d’Italia si celebrerà il Tdor con l’obiettivo di impedire a tutti di dire “io non lo sapevo” e col fine ultimo di aprire una breccia nel muro di ignoranza, menefreghismo e superficialità con cui la società tratta le persone transessuali e i loro problemi.
Anche l’Umbria celebrerà il Tdor quest’anno come da molti anni ormai. Ma il 2013 sarà per la nostra regione l’anno dello sdoppiamento della manifestazione.
“Abbiamo deciso di fare una fiaccolata e tenere un presidio in piazza della Repubblica a Perugia il 20 novembre alle 18 – spiega Patrizia Stefani, la Presidente del Circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos – perché anche il nostro Capoluogo è stato diverse volte teatro di violenze ai danni della comunità transessuale che in certe occasioni sono sfociate nell’omicidio”.
Ma quest’anno per la prima volta gli attivisti del circolo provinciale Arcigay di Perugia hanno deciso di organizzare un evento anche in provincia, a Spoleto. “Saremo a Spoleto, in piazza Garibaldi, il 23 novembre alle 17 con un punto informativo – continua Patrizia Stefani – perché storie di ordinaria discriminazione ne raccogliamo in grande quantità e spesso ci giungono proprio dalla provincia e una città così ricca di cultura, merita di conoscere lo stato delle cose”.
Le situazioni di discriminazione più efferate giungono dall’ambiente familiare. Patrizia Stefani fa riferimento a situazioni gravissime, di persone di tutte le età, spesso non giovanissime, che sono state rifiutate dalle proprie famiglie di origine. Persone costrette da padri e fratelli a subire insulti e violenze fisiche. Il Circolo Omphalos di Perugia nel corso degli anni ha registrato le richieste di aiuto di diverse persone transessuali e non mancano casi di adulti in transizione cui il padre ha sputato in faccia intimando di “non fare la femmina”, come se fosse una scelta quella di… “fare la femmina”. Esistono storie di persone escluse dall'asse ereditario con degli escamotage di una volgarità strepitosa, ci sono persone transessuali costrette a farsi sostenere dai servizi sociali e a farsi aiutare dagli stessi volontari del circolo Omphalos, per arrivare vivi alla fine del mese. Si tratta di gente cui viene negato ogni tipo di approdo: niente lavoro, rifiuto familiare, esclusione sociale. Violenza domestica ai danni delle persone transessuali ne capita frequentemente esattamente come è difficilissimo, al limite dell’impossibile, trovare un lavoro e ottenere un appartamento in affitto per chi è in transizione.
“Il muro di silenzio oltre il qule abbiamo rinchiuso le persone transessuali – sottolinea la Presidente del Circolo Omphalos di Perugia – è tempo che si rompa. Le persone transessuali esistono, vivono fra di noi e hanno la stessa dignità di qualunque altra persona. Per questo, esattamente per loro, quest’anno organizzeremo un punto informativo ed un presidio a Perugia e a Spoleto. Perché se qualcuno ha dei dubbi possa avvicinarsi e tentare di capire. E tutti gli altri, in ogni caso, non possano dire di essere in buona fede, se non sapranno. Tacere davanti al male è farne parte, anzi è proprio scegliere di farne parte. E noi nel nostro piccolo preferiamo dire di no!”
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